Anche Wikipedia dice ‘no’ alla SOPA, ossia la Stopping Online Piracy Act, una norma lanciata dal deputato repubblicano americano Smith che si scaglia contro la pirateria online. L’enciclopedia online, insieme ad altri colossi del Web come Mozilla e Reddit, aderisce alla protesta contro i provvedimenti in discussione al Congresso statunitense, invitando i grandi social network, come Facebook e Twitter a far sentire la loro voce con 24 ore di blackout sul Web. Jimmy Wales, fondatore dell’enciclopedia cooperativa, ha lanciato un messaggio su Twitter che recita quanto segue: “Attenzione studenti. Fate i vostri compiti presto. Wikipedia protesterà domani contro una cattiva legge”, che, insomma, attaccherebbe la libertà di espressione, calando un velo di censura e di limitazioni su internet.
A partire da mezzanotte di oggi, Wikipedia oscurerà la sua versione in inglese: gli utenti che cercheranno comunque di accedervi, saranno reindirizzato alla home page, in cui appariranno una serie di informazioni che spiegano cosa significherebbe l’approvazione della Sopa per il mondo della Rete. Circa 100 milioni di persone saranno coinvolte da questo blocco: se la legge fosse definitivamente approvata, i detentori di copyright avrebbero la possibilità di agire personalmente per impedire la diffusione dei contenuti coperti da diritto d’autore, mediante i diversi canali di file sharing presenti online. Anche il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è schierato contro norme che limitino la libertà di espressione o il “minimo sviluppo dell’innovazione globale di Internet”.
Contrario alla posizione del Capo della Casa Bianca, Rupert Murdoch, il quale ha contestato pubblicamente Obama, il quale, secondo il magnate della comunicazione, si sarebbe schierato “con i pirati della Silicon Valley“. Nonostante l’appello di Wales, Facebook e Twitter pare non vogliano aderire all’iniziativa: in particolare, l’amministratore delegato del microblogging, Dick Costolo, ha definito come “sciocca” la presa di posizione di Wikipedia, che non andrebbe a cambiare radicalmente le cose, ma andrebbe solo a “chiudere un business globale in risposta a una legge locale“. In realtà, la Sopa non sarebbe, poi, così globale, in quanto la gran parte dei provider risiedono proprio negli Usa e quindi dovranno fare riferimento a tale legge, qualora fosse applicata in via definitiva.