Della possibilità che WhatsApp, l’app disponibile per le principali piattaforme mobile mediante cui conversare con gli amici presenti nella rubrica telefonica ed eventualmente spedire anche dei file, potesse diventare a pagamento se ne discute già da parecchio tempo a questa parte.
Più volte, tuttavia, la questione è stata affrontata e superata venendo catalogata come mera bufala frutto di utenti burloni o creduloni ma la notizia che proprio nel corso delle ultime ore ha iniziato a fare il giro dell’intero web, e non solo, conferma, almeno in parte, le paure di numerosi utilizzatori della cellebre app: WhatsApp è davvero diventato a pagamento.
La notizia è vera e questa volta non c’è alcuna smentita ma è comunque opportuno porre l’accento su alcuni punti fondamentali che rendono decisamente meno drastica la cosa.
Tanto per cominciare ad essere coinvolta nella faccenda è solo e soltanto, almeno per il momento, l’app per Android.
In secondo luogo l’app WhatsApp per Android continuerà a poter essere scaricata gratuitamente da Google Play ma in seguito all’ultimo aggiornamento effettuato dal team dell’app sono stati introdotti i pagamenti in-app purchase.
Tali pagamenti permettono di pagare il costo annuale di WhatsApp pari a 0,78 €.
Il prezzo è quindi davvero ridotto all’osso ma senza pagare tale cifra non sarà possibile servirsi di WhatsApp.
Per poter rinnovare il proprio “abbonamento” e per poter scoprire quanto manca allo scadere dello stesso sarà sufficiente accedere alla sezione Impostazioni dell’applicazione, selezionare Informazioni Account e, infine, Informazioni sul pagamento da cui potrà essere visionata la data di scadenza del servizio ed il comando mediante cui pagare la somma di denaro richiesta.
Chiarite le nuove e comunque convenienti modalità di utilizzo di WhatsApp su Android appare ora opportuno interrogarsi in merito alle ragioni che hanno portato il team alle spalle della celebre app a fare una scelta di questo tipo.
Le ragioni sono probabilmente riconducibili alla volontà degli sviluppatori di introdurre, in un futuro non molto prossimo, ulteriori servizi extra.
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