Sono arrivati a 4 i casi di cronaca circa dei melafonini esplosivi, da un anno a questa parte. I primi due sono avvenuti ad una certa distanza di tempo l’uno dall’altro mentre gli altri due si sono avuti in un lasso di tempo di pochi giorni. E’ dell’anno scorso la notizia di un iPhone esploso mentre era in carica, fortunatamente in quell’occasione l’unico a subire danni fu solo lo smartphone.
All’inizio di quest’anno un altro caso analogo è avvenuto questa volta mentre il dispositivo era in mano al suo proprietario che sembra abbia riportato delle ustioni, anche se nulla di serio. Una lunga pausa prima della notizia di qualche giorno fa in cui, l’ennesimo iPhone (non si è ben capito se si trattasse di un 4 o del nuovo modello 4S) ha rilasciato una fiammata che ha spaccato e fuso il case del telefono di proprietà di un passeggero di un volo di linea australiano.
L’ultimo caso riguarda un iPhone 4 che, durante la carica, ha fatto l’ennesima fiammata. Si tratta del dispositivo di un giovane brasiliano che, pur trovandosi poco distante dall’iDevice, è uscito incolume dall’accaduto così come scrive il Redmond Pie
“L’iPhone in questione era in carica ed era abbastanza vicino rispetto il viso del suo proprietario quando cominciò ad uscire della cenere, un segno che qualcosa non stesse andando nel verso giusto!”
Decisamente una serie di eventi che potrebbero minare l’afidabilità del prodotto della società californiana agli occhi della clientela e che porterebbe decisamente vantaggi alle società rivali come Google ed altri utilizzanti dispositivi Android o RIM ecc. La cosa che lascia perplessi è però la totale mancanza di attenzione, per questi eventi, da parte della società di Cupertino. Di fatto in tutti e quattro i casi Apple non ha rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale o ufficiosa, lasciando così la notizia senza una conferma se non quella delle testate giornalistiche, cartacee e del web, che non hanno comunque mai portato alla ribalta la testimonianza dei diretti interessati.
Giusta conseguenza è quella di porsi delle domande. Le storie sono autentiche? Si tratta di casi isolati a cui la società ha preferito non dare eccessivo peso per evitare una cattiva pubblicità oppure è tutta una montatura positamente creata per screditare la mela morsicata? Le teorie complottistiche sembrano d’altri tempi ma se ci fermiamo a riflettere sulla condotta Apple verso i prodotti difettosi, alla luce anche della recente campagna di sostituzione di iPod di 1° generazione difettosi, non sembrerebbe poi tanto fantasiosa o tanto lontana dalla realtà da non venir quantomeno tenuta in considerazione.