L’applicazione per iPad mostra la mente del genio Einstein con 350 immagini dei suoi tessuti cerebrali.
Le 350 immagini del cervello di Einstein ci faranno penetrare all’interno della sua materia grigia e sarà utile ai ricercatori, agli studiosi, agli scienziati ma anche ai curiosi. Attraverso le immagini potremo vedere come era fatto il cervello del genio della fisica, Albert Einstein. Il National museum of Health and Medicine di Chicago ha utilizzato i fondi appena ottenuti per digitalizzare e scannerizzare le 350 diapositive dei frammenti di cervello conservati dopo la morte del fisico tedesco avvenuta nel 1955. Da questo lavoro ne è venuta fuori un’interessantissima applicazione per iPad, la prima in assoluto, che utilizza e divulga tale materiale.
L’ideatore è Steve Landers consulente del museo di Chicago, e dichiara che lo stesso Einstein sarebbe stato esaltato dalle possibilità scientifiche dell’applicazione.
È stato possibile scannerizzare i frammenti del cervello grazie al lavoro che fece il patologo Thomas Harvey dopo la morte dello scienziato. Egli infatti effettuò l’autopsia e rimosse il cervello dello scienziato, sperando che in futuro i ricercatori potessero studiarlo, anche con nuove tecnologie, per comprendere le origini del genio. Forse si potrà capire quali zone del cervello evidenziano neuroni connessi più densamente del normale. In alcuni studi precedenti si è potuto vedere che la regione del lobo parietale è del 15% più grande rispetto alla media. Ed è proprio la zona parietale quella che è determinante nella comprensione della matematica e della determinazione degli spazi e relative relazioni.
Le immagini, purtroppo sono di difficile catalogazione perché potrebbe essere difficile capire da quali zone esattamente provengono i dettagli anche se l’applicazione cerca di catalogare le diapositive in regioni del cervello. Ovviamente non sono di altissima precisione in quanto al tempo non c’era ancora la risonanza magnetica. Nonostante ciò le immagini sono documenti preziosi da studiare e indagare.