Da Twitter una nuova proposta per un accordo sull’utilizzo dei brevetti nel quale si dichiara l’intenzione di dare agli inventori il controllo sulle loro idee e si vuole garantire che i brevetti non vengano strumentalizzati per “impedire l’innovazione da parte di altri”.
Ovvero è stato pubblicato l’Innovator’s Patent Agreement (IPA), cioè un accordo di licenza che permette il controllo sui brevetti agli inventori stessi dipendenti di Twitter per tutte le invenzioni, quelle già acquisite e quelle future. Con questa modifica delle linee guida si vuole dare il controllo a che ha la paternità dell’invenzione. I brevetti di Twitter non potranno più essere utilizzati per contenziosi legali senza l’autorizzazione inventori. Come controparte Twitter chiede di poter utilizzarli «solo per scopi difensivi» .
Con i precedenti accordi l’azienda subentrava all’inventore in tutti i rapporti legati al controllo della proprietà intellettuale e si caricava dei costi e dei rischi legati alla registrazione del brevetto.
In caso di vendita dei brevetti, poi, gli inventor potranno dire la loro sugli utilizzi dei brevetti di cui hanno la paternità. Ciò non comporta l’impossibilità di azioni offensive affidandosi al senno degli sviluppatori affinchè non contestino l’utilizzo che le imprese hanno fatto dei loro brevetti, (ricordiamo il comportamento dell’inventore Andy Baio tra Yahoo! e Facebook). Si cercherà dunque di scoraggiare offensive nei confronti dell’azienda utilizzatrice o di riuscire a terminarle velocemente con accordi trasversali. Negli ultimi due anni sono scoppiate innumerevoli liti sull’utilizzo dei brevetti che hanno generato un vero caos di denunce e contro denunce nei tribunali coinvolgendo importanti aziende tecnologiche Yahoo! contro Facebook, Apple e Microsoft contro Motorola Mobility, Oracle contro Google ecc.
La posizione di Twitter vuole limitare l’uso dei brevetti in modo lesivo della concorrenza e i sistemi offensivi.
Gli osservatori hanno accolto con favore la posizione di Twitter, Facebook ha apprezzato l’iniziativa, Foursquare ha dichiarato di voler andare nella stessa direzione.
Si auspica che i colossi dell’informatica non accumulino licenze per usarle gli uni contro gli altri e che non usino i brevetti come deterrente per non essere citati in giudizio.