Milioni di volumi saranno trasformati in eBook e raccolti nella più grande biblioteca virtuale del Mondo. Grazie all’accordo tra gli editori americani e Google, dopo sette anni di battaglie. Il lavoro era già iniziato nella Google’s Library Project dove sono stati scannerizzati 20 milioni di libri grazie alla collaborazione della New York Public Library e di università prestigiose università quali Harvard, Stanford e Oxford. Ma gli editori si erano ribellati fermando la scannerizzazione con la causa intentata dall’AAP, l’associazione editori e promossa da cinque grandi marchi, la Penguin USA, la Simon & Schuster, la John Wiley & Sons, McGraw-Hill e Pearson Education.
La loro causa si fondava sull’accusa di ignorare il copyright e di renderli di pubblico dominio. Il che causava un calo dei loro affari a vantaggio di Google. Già tre anni fa Google e gli editori stavano per stipulare un accordo ma l’amministrazione di Barack Obama era intervenuta bloccandolo per il timore di violazione dell’antitrust che diminuiva la competizione e faceva invece salire i prezzi. Anche ii rivali di Google, come Apple e Amazon avevano soffiato sul fuoco, seppur non apertamente oltre agli agenti letterari, agli editori non americani, ai consumatori e quant’altro.
Con l’accordo si stabilisce che tutti i libri possono essere digitalizzati a meno che l’editore non si rifiuti. In cambio gli editori godranno del diritto di ricevere e di utilizzare una copia digitalizzata. E gli scrittori? L’accordo riconosce l’esistenza del copyrigh, giustamente nessuno lo può negare. E i libri orfani, ovvero quei testi per i quali non è più possibile risalire all’autore o agli eredi che hanno perso i diritti? Anche questi possono essere digitalizzati salvo il rifiuto dell’editore. Concludendo non ci saranno libri gratis nemmeno nel mondo del web al massimo ne potremo avere qualche assaggio con un capitolo, un racconto che ci farà conoscere lo stile dell’autore.