Al Politecnico di Torino tre computer che ormai rappresentano una leggenda nel mondo dell’informatica si sfidano oggi, 9 maggio.
Le tre icone sono Olivetti Programma 101, Apple-1 e l’Amstrad Cpc. I quesiti riguardano problemi di natura scientifica e algebrica ai quali si dovrà dare soluzione e il computer più veloce sarà premiato vincendo la sfida.
Facciamo un po’ di storia dell’informatica ricordando i tre personal computer che dovevano dare, negli anni a venire, una vera e propria svolta al lavoro di ufficio con strumenti completamente diversi da quelli usati fino ad allora.
L’Olivetti Programma 101 o P101 nacque negli anni 1962/64 era un calcolatore da scrivania, autosufficiente, con stampante integrata, dotato di un programma e di supporti magnetici per l’ingresso e l’uscita delle istruzioni e dei dati. Venne progettato da Pier Giorgio Perotto e venne lanciato alla fiera di New York nel 1965. Riscosse un buon successo di vendita con i 44.000 pezzi venduti e venne considerato il primo personal computer. Oggi funzionano solo otto esemplari.
L’Apple I, meglio conosciuto come Apple-1, fu commercializzato dal luglio 1976 all’agosto 1977 ed è stato il primo microcomputer della storia. Ideato dai un giovanissimi Steve Jobs e da Steve Wozniak consisteva in una scheda madre assemblata che andava completata con la tastiera, il monitor e l’alimentatore. Chi lo acquistava doveva assemblarlo da solo. All’epoca non esistevano aziende produttrici di case per cui molti acquirenti lo assemblavano in scatole di legno. Oggi ne sono rimasti circa 30 esemplari.
L’Amstrad CPC, Colour Personal Computer, è un personal computer a 8 bit prodotta negli anni 80 dall’Amstrad. Il suo schermo standard era a colori e doveva diventare il competitor del Commodore 64. Possedeva un proprio monitor e un lettore di cassette. Il Commodore 64 non fu mai raggiunto dall’ Amstrad CPC a causa del ritardo con cui gli 8 bit entrarono nel mercato europeo.
Venne prodotto dal 1984.
Ai più anziani ma ancora amanti dell’informatica i tre personal risvegliano ricordi entusiasmanti e anche un po’ di nostalgia, certamente i progressi enormi dell’alta tecnologia hanno prodotto strumenti impensabili a quei tempo, ma sicuramente se non si fosse iniziato allora, oggi non si sarebbe così.