Secondo quanto emerso dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, in Italia si investe un settimo rispetto alla Francia, molto meno rispetto alla Germania ed ad altri Paesi europei. Gli investitori istituzionali nel finanziamento delle startup sono appena venti, sono solo dieci gli incubatori privati , quelli universitari sono circa trenta che non investono risorse finanziarie ma forniscono alle start-up i loro servizi. Infine troviamo un centinaio di investitori “informali”.
L’ICT, che opera nel settore dell’information and communication technology, assorbe da sola il 50% dei fondi.
Ora nasce il Poli-Hub – start-up district & accelerator, voluto dalla Fondazione Politecnico di Milano e rivolto alle start-up italiane particolarmente innovative che mette a disposizione nuovi spazi dotati delle più moderne facility oltre ad un ampio programma di formazione ed empowerment. Lo scopo è quello di mettere in contatto le start-up ospitate e le competenze specialistiche di tutti i dipartimenti del Politecnico di Milano e delle altre Università italiane. L’Hub metterà a disposizione anche servizi informatici, servizi amministrativi e legali, servizi di comunicazione e Public Relation. L’obiettivo è quello di facilitare il contatto tra le start-up e le grandi imprese per e stimolare partnership e relazioni commerciali. A tale proposito l’Hub sta stringendo accordi con le principali aziende operanti nei diversi settori hi-tech. Finalmente anche in Italia si è capita l’importanza delle startup per lo sviluppo del Paese e si vuole valorizzare l’innovazione tramite la creazione di giovani imprese tecnologiche. Con Poli Hub si punta a creare un distretto tecnologico, con 150 startup la presenza di aziende che hanno già raccolto capitali vari.
Ed è una buona idea quella di creare distretti di startup, cioè concentrazioni territoriali di nuove imprese per realizzare dinamiche di cross-fertilizzazione. L’Osservatorio sulle startup del Politecnico di Milano stima che se venissero immessi nelle nuove imprese 300 milioni di euro per investimenti si potrebbe avere, entro un decennio, un impatto sul PIL di circa 3 miliardi di euro.