La nuova tendenza che sta travolgendo le pagine presenti su Facebook si chiama “spotted“. Il termine inglese può essere tradotto con “avvistato” in italiano e riguarda quelle pagine in cui gli studenti universitari postano messaggi anonimi. Anche in Gossip Girl, popolare telefilm americano sulle élite scandalose di Manhattan, tale vocabolo è stato usato dalla misteriosa blogger che raccontava le vicissitudini degli studenti dell’Upper East side. Il meccanismo che innesta, dunque, questo nuovo trend che coinvolge la piattaforma sociale funziona proprio in maniera simile al meccanismo di pettegolezzo presente nella famosa serie TV, con protagonisti proprio gli studenti dei vari poli accademici.
Questa nuova “mania” non è di certo nuova. Essa nasce, infatti, già tre anni fa dalla mente di uno studente di informatica dell’University College of London. Una moda che si è velocemente diffusa in America e in Europa, anche grazie all’azione del sito FitFinder, che permetteva di pubblicare post e commenti sulle ragazze “avvistate” nelle aule di studio o nelle biblioteche. Il portale, però, ebbe vita breve, in quanto, dopo solo due mesi, fu chiuso per violazione della privacy. Gli studenti dell’Università “La Sapienza” di Roma hanno importato questo fenomeno, raccogliendo sulla pagina moltissimi consensi in breve tempo: si parla, infatti, di 2,500 “mi piace” in poche settimane. La pagina, al momento, conta 10.300 iscritti, come potete vedere dallo screenshot qui sotto:
In cosa consistono le pagine “spotted”
Esse mettono insieme gruppi di utenti che appartengono alla stessa università. Questi inviano messaggi anonimi agli amministratori della pagina, i quali dovranno moderarli per poi pubblicarli sulla bacheca, senza specificare il nome e il cognome dell’utente che ha segnalato una determinata notizia. Uno degli argomenti più chiacchierati è l’amore: attraverso questo sistema, nello specifico, molti ragazzi e ragazze si fanno avanti per dichiarare l’interesse nutrito verso una persona. Si sparla, inoltre, anche di ragazzi secchioni o di studenti molesti.