SkyDrive, il ben noto servizio di cloud computing reso disponibile da Microsoft, sarebbe sotto controllo o almeno così pare stando a quelle che sono le info emerse proprio nel corso delle ultime ore.
A denunciare “il fattaccio” è un utente bandito dal servizio per la violazione dei termini dello stesso: dopo aver effettuato il backup dei suoi documenti per un totale di circa 12 GB il suo account è stato sospeso.
Tra i documenti che l’utente aveva provveduto a caricare su SkyDrive non erano presenti file coperti da copyright bensì fotografie e video di nudità ma le cartelle dei backup erano private ragioni per cui nessuno, eccezion fatta per il proprietario dell’account di riferimento, sarebbe potuto accedere a tutto quanto archiviato.
Proprio per tale ragione, inoltre, nessuno avrebbe potuto segnalare il contenuto della cartella in questione come inappropriato se non lo stesso proprietario dell’account.
Tenendo conto di ciò se ne deduce quindi che qualcuno all’intero del team di Microsoft abbia avuto la possibilità di accedere all’account dell’utente e che lo abbia bandito per presunta violazione.
Questo, ancor più nello specifico, starebbe a significare che i dipendenti della redmondiana hanno accesso a qualsiasi documento che viene caricato su SkyDrive, sia che esso risulti archiviato in una cartella pubblica sia che, invece, sia stato collocato in una directory privata ed il cui contenuto, teoricamente, può essere visionato solo e soltanto dallo stesso proprietario dell’account.
SkyDrive ha un privacy policy molto restrittiva per quanto concerne i contenuti che possono essere caricati ma che dovrebbe riguardare solo quelli che sono esposti pubblicamente tagliando fuori tutti gli altri che, invece, sono astati archiviati come privati.
Quella in questione va inoltre a configurarsi come una violazione della privacy ancor più importate se si tiene conto del fatto che SkyDrive verrà integrato nelle feature di Windows 8, il nuovo e tanto atteso sistema operativo di casa Redmond.
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