Dal comune di Bari arriva una nuova iniziativa dedicata a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo dell’informatica o a tutti coloro che hanno bisogno di un PC ma che non vogliono spendere molto, stiamo parlando di Brand:Gnu, la nuova iniziativa comunale che, in collaborazione con la cooperativa Rehardwareing, consente a tutti i cittadini di Bari di poter avere un computer funzionante ad un costo davvero irrisorio.
Ecco in cosa consiste Brand:Gnu. Il progetto consiste nel raccogliere i PC dismessi da utenti privati che verranno sistemati e resi utilizzabili, testati e su cui verrà installato Linux e tutti i software Open Source al fine di renderlo utilizzabile, il tutto per la bassissima somma di 50 euro che consentirà di portare a casa un PC rigenerato e funzionante.
Non vi aspettate certo computer di ultimissima generazione ma Brand:Gnu è certamente un’iniziativa fantastica che offrirà a molte persone la possibilità di avvicinarsi al mondo dell’informatica e a tutti i servizi messi oggi a disposizione dalla rete e dalle pubbliche amministrazioni con una cifra a dir poco irrisoria. Per far ciò che Brand:Gnu funzioni c’è necessità, però, di una risposta attiva e positiva da parte della cittadinanza che dovrà fornire i PC usati e dismessi alla cooperativa Rehardwareing al fine di poterli ridistribuire dopo averli rigenerati.
L’iniziativa sembra funzionare, infatti, a pochi giorni dal lancio del progetto sono già oltre 100 i computer ritirati e 46 di essi sono già pronti per essere venduti.
Lo stesso Sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha spiegato come questa iniziativa punti a sfruttare fino all’estremo le risorse informatiche offrendo un contributo concreto ai cittadini del barese. Il Sindaco ha tenuto a precisare che grazie a Brand:Gnu e all’utilizzo di software libero, coerentemente con la filosofia complessiva di questa amministrazione, si mira a garantire parità di accesso alle informazioni, consentendo di ampliare al massimo l’espressione e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, così come previsto dalla Costituzione“.