Attacco in profondità di Google Maps. Ora Street View va in acqua e mapperà i fondali degli oceani.
Google Earth ci fa volare sul mondo e ci fa vedere anche immagini storiche, il tour di Marte in 3D. La sezione Ocean, poi, ci mostra online le mappe tridimensionali dei fondali marini presenti sul nostro pianeta. Ora Google Maps aggiunge nuove dimensioni ai suoi viaggi intorno al mondo portando il suo Street View anche sul fondo degli oceani. Scandaglierà sei luoghi dei fondali oceanici tra cui la barriera corallina australiana, due siti nelle Filippine, tra cui la riserva marina di Apo Island nelle Filippine, il cratere Molojkini di Maui e Hanauma Bay a Oahu nelle Hawaii.
Nei prossimi mesi saranno realizzati anche altri video. Grazie a questa nuova funzionalità potremo muoverci come un sommozzatore che vuole vedere da vicino le multicolori barriere coralline, la flora e la fauna che vivono negli abissi. Si potrà ammirare un ecosistema che rischia di sparire sotto gli effetti del riscaldamento delle sue acque in tutta la sua bellezza. Si desidera sensibilizzare gli utenti sulla salute del mare che è fragile e va protetta. Potremo vedere una tartaruga che nuota in mezzo a un branco di pesci, avremo la possibilità di ammirare antichi coralli e un tramonto visto dal fondo del mare.
Google ha collaborato con la CSS, Catlin Seaview Survey, che si occupa dello studio delle barriere coralline e riprende meravigliose panoramiche marine tramite un sofisticato e innovativo strumento chiamato SVII che viene immerso nell’oceano e riesce a catturare perfette e nitide immagini a 360 gradi con le sue 3 fotocamere. Esso è il primo macchinario fotografico subacqueo comandato tramite tablet, un Samsung Galaxy tab, del quale esistono solo due esemplari in tutto il mondo. Per realizzare il nuovo progetto di Google i sub della CSS hanno dovuto percorrere più volte i tratti interessati. Hanno viaggiato molto lentamente, a 1,6 chilometri all’ora per poter scattare immagini panoramiche ogni 3 secondi.