Recentemente la Linux Foundation ha pubblicato il suo rapporto annuale relativo allo stato di salute del progetto nel quale, a sorpresa, viene riportato che Mictosoft, la ben nota azienda di casa Redmond, è rientrata nella classifica delle top 20 tra le compagnie che hanno contribuito a sviluppare il kernel di Linux.
Nel dettaglio, Microsoft va a collocarsi direttamente in diciassettesima posizione per i contributi apportati al kernel nella versione 2.3.36 corrispondenti all’1% su quello che è il lavoro totale compiuto sino a questo momento.
Microsoft, analizzando la situazione ancor più nello specifico, ha avuto un ruolo di non poca importanza relativamente alla tecnologia di virtualizzazione Hyper-V ed alla sua integrazione con l’OS per quanto concerne il settore aziendale.
Quello in questione, tuttavia, costituisce un dato che va decisamente contro rispetto a quanto dichiarato, non molto tempo addietro, da Steve Ballmer, l’attuale CEO di Microsoft, che definì Linux come un “cancro” ma considerando quanto reso noto da Linux Foundation è evidente che lo scorrere dei mesi ha fatto in modo che la situazione cambiasse e in positivo.
Microsoft a parte, tra le aziende che hanno dato il loro maggior contributo allo sviluppo del kernel vi sono Red Hatt, Intel e Novell mentre la Texas Instruments è stata nominata come la società con la più rapida crescita di contenuti.
Dal rapporto ne è emerso inoltre un altro dato particolarmente interessante: la maggior parte del lavoro per lo sviluppo del kernel, diversamente da quel che si può pensare, è stato svolto da persone retribuite appositamente per tal scopo dai propri datori di lavoro (circa il 75% dello sviluppo è stato eseguito da dipendenti) unitamente ad un buon numero di “hobbysti” che hanno comunque dato il loro contributo durante il tempo libero per un totale di ben 1.316 sviluppatori, una cifra questa che, tra le altre cose, non era mai stata così elevata.