Che non sia un buon periodo per Apple per quanto riguarda l’ecologia si era già capito nei giorni scorsi quando Greenpeace ha pubblicato la lista delle aziende più inquinanti negli Stati Uniti in cui il colosso di Cupertino, con il 55.1%, risulta al primo posto per consumo di energia totale derivi da fonti fossili.
La lista prosegue con HP al secondo posto con il 49.7 mentre al terzo posto troviamo IBM con il 49.5 % di consumo inquinante proveniente da fonti fossili.
Sembra tuttavia che i manifestanti abbiano preso di mira Apple e le sue sedi sparse in tutto il mondo, oggi quattro manifestanti hanno deciso di avviare una massiccia distribuzione di volantini tra i dipendenti Apple in Irlanda puntando il dito contro iCloud. Nei volantini veniva chiesto ai dipendenti di richiedere un maggiore impegno al colosso di Cupertino per l’applicazione di politiche più green per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico. Nello specifico Greenpeace chiede ad Apple di ridurre drasticamente l’utilizzo di fonti di energia sporche come quelle a base di carbone o nucleare sposando al loro posto l’utilizzo di fonti di energia pulita come l’energia solare o quella eolica, inoltre sempre Greanpeace ha chiesto al colosso di Cupertino maggiore trasparenza per quanto riguarda i consumi.
Apple ha risposto con una dichiarazione molto interessante in cui ha sottolienato il suo impegno nel rendere il mondo più pulito
“Il nostro data center in North Carolina si avvarrà di un impianto che consentià una produzione di circa 20 megawatt a pieno regime, e siamo sulla buona strada per la fornitura di oltre il 60% di energia in loco da fonti rinnovabili tra cui un parco solare e l’installazione di celle di combustibile che sarà anche il più grande impianto del genere nel paese. Crediamo che questo progetto farà di Maiden il data center più verde mai costruito, e sarà affiancato il prossimo anno dal nostro nuovo impianto in Oregon in esecuzione sul 100% di energie rinnovabili.“