Correva l’anno 2007 e, per l’esattezza, era il 29 giugno, ovvero esattamente cinque anni fa, ed il primo modello di iPhone, quello che fece da pioniere nel mercato smartphone per l’azienda della mela morsicata, veniva presentato alla vasta utenza e lanciato sul mercato, accolto tra stupore, approvazione e, ovviamente, anche numerosi ed immancabili disappunti.
A partire dal giorno del suo debutto sugli scaffali lo smartphone della mela ha generato un fatturato cumulativo da ben 150 milioni di dollari ed a confermare il gran successo del device mobile targato Cupertino è la recente ricerca condotta dalla società Strategy Analytics.
La cifra in questione, stando a quanto reso noto dal senior analyst di Strategy Analytics, tiene conto soltanto delle vendite hardware per cui accessori, applicazioni, software e servizi che, in linea di massima, rappresentano dal 3% al 5% delle entrate dell’iPhone non sono state prese in esame per lo studio.
Strategy Analytics, sempre restando in ambito hardware, ha poi fatto sapere che sino a questo momento sono stati spediti circa 250 milioni di iPhone in tutto il mondo considerando tutte le generazioni del device.
Quelli in questione, quindi, sono stati davvero “anni d’oro” per l’iPhone e, ovviamente, anche per Apple ma, tenendo conto di ciò, è quindi opportuno interrogarsi in merito alla durata del successo.
Le notizie in questione, infatti, sono senza alcun dubbio incoraggianti ma la società di ricerca ha stimato, al contempo, che è difficilmente Apple riuscirà a mantenere un volume d’affari di questo calibro anche nel corso dei prossimi anni.
Così come sottolineato dal direttore esecutivo di Strategy Analytics, stanno emergendo segnali che indicano che sarà sempre più dura per l’iPhone nel corso del quinquennio alle porte.
Alcuni operatori telefonici sono spesso preoccupati per l’alto livello di sussidi spesi per l’iPhone mentre Samsung, al contempo, sta espandendo il portfolio del suo Galaxy e la sua concorrenza nei confronti di Cupertino si sta facendo molto più credibile.
Ad aggravare la situazione vi è poi il fatto che Apple, avendo il potere di vendita, non è disposta a scendere ad eventuali compromessi con gli operatori o, ancora, a negoziare i prezzi, contrariamente a quanto fatto dagli altri produttori così come nel caso di Samsung con il suo recentissimo Galaxy S3.