A poche ore dalla presentazione ufficiale del nuovo melafonino di Apple, l’attesissimo iPhone 5, l’attenzione per questo nuovo dispositivo che si prepara ad invadere il mercato internazionale si sta spostando nuovamente sui luoghi di produzione ed in particolare sugli stabilimenti della Foxconn, sembra infatti che la fabbrica cinese dove viene assemblato il nuovo melafonino sia nuovamente al centro dell’attenzione per il trattamento disumano a cui vengono sottoposti i suoi dipendenti.
Nelle ultime ore, a portare nuovamente l’attenzione sulla situazione all’interno degli stabilimenti Foxconn, è stata una giornalista dello Shanghai Evening Post che ha deciso di infiltrarsi all’interno dello stabilimento seguendo tutti i passaggi per diventare a tutti gli effetti un vero e proprio operario della multinazionale da cui si serve anche Apple. Per poter passare del tutto inosservata, Wang Yu ha deciso di farsi assumere con la normale procedura di assunzione di Foxconn che, nelle scorse settimane, ha selezionato 20.000 operai da assegnare alla catena di montaggio dell’iPhone 5. Ovviamente il suo scopo non era certamente quello di rimanere all’interno dello stabilimento per un lungo periodo, infatti la sua permanenza è durata appena 10 giorni, un periodo più che sufficiente per poter raccogliere dati importanti su come vengono realmente trattati i dipendenti all’interno degli stabilimenti cinesi.
La situazione come potete facilmente immaginare non è certo delle migliori, infatti gli operai oltre a dover coprire turni a dir poco massacranti vengono anche puniti dai supervisori qualora si fermino per una pausa di qualche minuto durante il turno di lavoro. Altra grande critica che la giornalista fa a Foxconn, riguarda gli alloggi dove vengono ospitati gli operai, che risultano al limite della decenza, sia per il loro affollamento sia per quanto riguarda le norme igieniche, sembra infatti che all’interno delle stanze adibite a dormitorio con letti a castello la giornalista ha notato la presenza di animali come scarafaggi ma a completare il c’è ovviamente il frastuono e la puzza di materiale plastico proveniente dal reparto di produzione.
Al momento sembra che non ci saranno grandi cambiamenti, sembra infatti che Foxconn si limiterà ad aprire un’inchiesta per far luce sugli aspetti messi in risalto dalla giornalista.