Intel progetta un nuovo tablet per le scuole

Home > News > Intel progetta un nuovo tablet per le scuole

Un nuovo tablet Intel touch per la scuola, lo StudyBook Intel, dedicato all’apprendimento e basato su piattaforma Intel potrebbe essere commercializzato soprattutto nei i mercati emergenti grazie ad un basso costo che lo renderebbe appetibile in quei Paesi dove i redditi sono ancora bassi e l’informatizzazione carente.

Il nuovo dispositivo mobile, su cui non ci sono ancora molte informazioni, sarebbe creato dalla Intel e rivolto soprattutto alle classi scolastiche in cui gli studenti non sono ancora molto dotati tecnologicamente, ovvero potrebbe dare uno slancio informatico ai giovani dei Paesi emergenti. Sarebbe dotato della scocca “rugged” a prova di bambino, avrebbe le specifiche potenziate e il design diversificato.

Il nuovo tablet potrebbe affiancare il Computer Intel Classmate+ grazie al quale gli studenti possono sfogliare ebook senza mouse e scrivere direttamente sullo schermo. Il display è da 10,1 pollici, il processore è un dual-core Atom N2600.

Il tablet, precedebtemente chiamato Edwise, si propone di informatizzare i bambini dei Paesi in via di sviluppo e di diffonderne le tecnologie. Deriva dal programma World Ahead Program di Intel nato nel 2006 tramite il quale Intel ha progettato una piattaforma per computer portatili a basso costo. La Intel non produce direttamente i computer portatili ma progetta un modello standard al quale possono ricorrere altri produttori.

La produzione dei nuovi StudyBook Intel sarebbe stata data alla cinese Malata e alla taiwanese Elitegroup Computer Systems. Il nuovo Study Book sarebbe dotato di uno schermo touch con diagonale da 10 pollici, potrebbe utilizzare due sistemi operativi in dual boot alternativi a scelta tra Windows, Linux e Android. Il cuore dllo StudyBook sarà basato sulla piattaforma mobile nota come Medfield. Il prezzo potrebbe essere molto contenuto, intorno ai 299 dollari. Il nuovo tablet dovrebbe essere disponibile nella seconda metà del 2012 per i mercati del Brasile e della Cina.

Lascia un commento