La sede Xiaomi di Pechino, il Parco tecnologico di Tsinghua, la linea di assemblaggio Airbus di Tianjin: queste alcune delle tappe del viaggio di una settimana che quattro influencer italiani inizieranno domani, 7 luglio: Beatrice Asia Barutta (500mila followers su TikTok), Cristina Musacchio (1 milione su Instagram), Federico Fontana (1,3 milioni su TikTok) e Luca Lattanzio (1,8 milioni su YouTube). Un viaggio tra Pechino e Shanghai che l’Agenzia organizzatrice di comunicazione e Digital Marketing I SAY ha pensato in doppia chiave: green tech e tradizione-innovazione.
Avanzamenti tecnologici
Come tutti sanno, la Xiaomi non significa solo telefonini, computer o TV. La multinazionale ha infatti sviluppato anche altri dispositivi (come indossabili e Smart Home), 7 modelli di droni e un’auto elettrica – la Xiaomi SU7. Una berlina lanciata a marzo 2024 in tre versioni, con una batteria da 101 kWh, una velocità tra i 210 e i 265 km all’ora e un’autonomia di 830 km. Controlli, carica-batterie e compressori in carburo di silicio, tecnologia smart cabin, sicurezza e sostenibilità fin dalla – immersa nel verde – che funziona con energia solare ed emette zero metalli nelle acque reflue.
Il Parco tecnologico di Tsinghua invece, che si sviluppa su circa 25 ettari, è un incubatore high-tech per le startup, un centro di formazione e un luogo privilegiato per le tecnologie applicate. Uno dei principali Parchi scientifici universitari della Cina, che ad aprile ha formato un accordo di cooperazione con 4 delle 500 istituzioni e aziende mondiali più importanti del settore: Stanford University Network, Schlumberger Corporation, M.I.S. Technology and IT Frontier.
Infine, il Tianjin Airbus – che a settembre 2023 ha inaugurato la seconda linea di assemblaggio degli aerei A320. Andando così a consolidare l’infrastruttura e a promuovere ulteriormente l’uso dei carburanti sostenibili, con un notevole impatto sulla qualità, l’efficienza e la competitività dell’industria aeronautica della Cina.
Modernità e tradizione
Sembra banale ma non lo è – soprattutto in Cina, dove architetture e infrastrutture davvero antiche respirano accanto a opere della contemporaneità. Vediamo dunque cos’altro i nostri influencer accompagnati da una guida d’eccezione – Alex Zarfati, socio fondatore di I SAY nonché conoscitore e divulgatore della Cultura orientale -, andranno a esplorare.
Quattro contro quattro, tutti tra Pechino e Shanghai.
Il Galaxy Soho di Pechino è un complesso di edifici celeberrimo per le forme curvilinee ideate da Zaha Hadid, le sue 4 torri ovoidali da 15 piani con il tetto in vetro e i cortili ispirati alla tradizione. Il porto Wusongkou di Shanghai invece – “casa” della prima nave da crociera cinese, Adora Magic, salpata il 1° gennaio – è uno dei maggiori terminal dell’intera Asia. In quanto alla nave, che può ospitare fino a 5246 passeggeri, parliamo di una stazza di 135mila tonnellate: impressionante se non fosse per la seconda in costruzione, che dovrebbe avere 142mila tonnellate. La Oriental Pearl Radio&Television Tower è la quinta più alta al mondo e, oltre al necessario per le trasmissioni e ad altri spazi, contiene anche un ristorante ruotante a 267 metri di altezza. Mentre la Shanghai Tower, la più alta della Cina, è dal 2015 l’edificio certificato LEED Platinum più alto e più grande in assoluto. Con un’architettura green dalla costruzione al funzionamento, in grado di ospitare 16mila persone al giorno.
In quanto alla tradizione, partiamo dal Museo del Grande Canale di Tongzhou. Che celebra la lungimiranza di due antiche dinastie cinesi e documenta le audaci soluzioni di ingegneria idraulica per la costruzione avviata nel 605 d.C. di una via d’acqua lunga 1794 km – dal 2014, Patrimonio UNESCO dell’Umanità. A seguire, il Giardino Yuyuan di Shanghai – microcosmo in perfetto equilibrio di piante, animali e minerali, creato nel 1599 e monumento nazionale dal 1982. Fatto da due ettari divisi in sei aree, circa trenta padiglioni, rocce, colline, specchi d’acqua e ponti in un perfetto Garden Design. Infine, due Templi: Jing’an (esoterico, del 247 a.C. e collocato a Shanghai nel 1216) e ‘del Dio della Città’, taoista, costruito tra il 220 e il 280 e spostato qui circa dieci secoli dopo. Dentro, il più grande Buddha in giada della Cina – con un’altezza di quasi 4 metri e un peso di 11mila chilogrammi.
Un viaggio che promette di essere affascinante: attendiamo dunque le notizie e le immagini da una Cina ancora da scoprire.