Populis, uno delle più importanti gruppi media digitali, e TechCrunch il 27 settembre 2012 hanno presentato la 1a edizione TechCrunch Italy al Globe Theatre di Villa Borghese. Hanno aperto il dibattito esperti mondiali di tecnologia parlando dei cambiamenti in atto nel mondo del tech e new media. Con il convegno si vuole avvicinare un pubblico internazionale di professionisti, di innovatori con venture capitalist pronti a investire e a scommettere sulle startup più promettenti della rete.
E le Startup sono tantissime e vantano variegate esperienze diverse; gli ideatori sono quasi tutti molto giovani, seri e capaci e desiderano presentare in una manciata di minuti la loro idea, ben consapevoli che quei pochi minuti con il microfono in mano possono essere determinanti. E tutti sono disposti a prestare attenzione agli startupper che si succedono sul palco. Il nuovo e inedito format (per l’Italia) osserva itrend che guidano il cambiamento in corso durante una giornata di conferenze, keynotese pitching . Hanno parlato Steve Chen, co founder di YouTube, Mike Butcher, editor TechCrunch Europe; RiccardoZacconi founder di King.com;Jon Bradford founder Ignite100. Per l’Italia sono intervenuti Barbara Labate, founder di RisparmioSuper; Mauro Del Rio, founder di Buongiorno!; Paolo Ainio, founder di Virgilio e Banzai; e Luca Ascani, co founder di Populis.
Inoltre ha preso il microfono Elena Favilli, CEO di Timbuktu, startup creata da una delle poche donne che oggi si mettono ulteriormente in gioco. Come ha fatto Antonio Tomarchio Founder di Beintoo, startup che ha conquistato un mercato capace di attirare diversi investitori per un totale di 5milioni di euro.
Tanti progetti “made in Italy” e tanto entusiasmo attorno a loro. Forse che il nostro Paese possa terra fertile per diversi incubatori? Infatti Antonio Tomarchio dice: “noi italiani siamo creativi, abbiamo gli skill tecnici, il know-how, stiamo cambiando il mondo e non ci sono barriere o difficoltà, ci sono solo opportunità” e ancora “dico agli italiani di credere nelle proprie capacità e di mettersi in gioco”. E il Decreto Sviluppo 2012? Gli start upper sono disillusi doveva venire a marzo ma nel frattempo hanno fatto senza. Hanno ritenuto di dovere continuare facendo leva solo sulle proprie forze.