Buone notizie per il brand Honor che ha confermato il ritorno dei servizi Google sui propri dispositivi, una mossa inevitabile dopo l’addio alla casa madre Huawei.
Lo scorso novembre, proprio Huawei, decise di vendere il sottobrand Honor per salvarlo dalle problematiche che stanno ancora affliggendo l’azienda cinese dopo il ban USA imposto da Trump. Come molti sapranno Huawei ha dovuto interrompere la collaborazione con le diverse aziende americane con le quali aveva avuto accordi importanti e tra queste anche Google, con l’impossibilità di garantire agli utenti Huawei l’accesso ai servizi dell’azienda di Mountain View.
La vendita di Honor per salvare il brand
Inevitabilmente tale mossa ha penalizzato Huawei sul mercato che immediatamente è stata spodestata dalla connazionale Xiaomi. Per evitare che anche Honor risentisse troppo di questo ban, si decise a novembre di vendere il sottobrand ad una cordata formata da 30 aziende cinesi. Una mossa importante per evitare che Honor finisse anch’essa nel tunnel delle restrizioni commerciali imposte dal governo Trump nel 2019.
Un sacrificio necessario che ha sortito l’effetto sperato, garantendo ad Honor di poter continuare a lavorare senza alcun tipo di restrizione, senza sottoporsi più agli stessi vincoli a cui ancora tutt’ora è costretta Huawei. Una bella notizia che tutti aspettavano con ansia e che aleggiava da tempo nell’aria e finalmente ora per Honor non ci saranno più problemi. E’ stata la divisione tedesca di Honor a confermare via Twitter come torneranno i dispositivi Google sui prossimi dispositivi, anche se al momento ancora non è chiaro quali saranno le specifiche tecniche che li animeranno.
Honor 50 sarà il primo smartphone con nuovamente i servizi Google
Si sta parlando di Honor 50, probabilmente sarà lui il primo device dell’azienda cinese a poter contare nuovamente sui servizi Google e non mancheranno collaborazioni anche con Qualcomm ed Intel per quel che riguarda il comparto hardware. Quasi sicuramente infatti il prossimo dispositivo a marchio Honor sarà animato dal processore Snapdragon 778.
Spetterà quindi all’Honor 50 provare a dare di nuovo lustro ad un marchio che negli anni passati è riuscito a farsi conoscere con insistenza nell’Occidente, diventando uno dei più acclamati nella fascia media del mercato. Chiaramente la questione ban ha penalizzato anche Honor, ma con intelligenza Huawei ha pensato di salvare un brand che stava andando fortissimo e che non meritava di ritrovarsi incastrato nella questione ban USA.
La vendita ha sortito l’effetto sperato, con il ritorno dei servizi Google per Honor, ora bisognerà solo rimboccarsi le maniche e recuperare il terreno perduto, soprattutto nei confronti delle rivali Xiaomi ed Oppo che stanno prendendo sempre più piede in occidente.