Non è certo una novità che il colosso di Mountain View sfrutti gli hacker di tutto il mondo per testare i sui applicativi lanciando contest o manifestazioni in cui vengono invitati i migliori e mettendo in palio premi molto interessanti in moneta sonante. Questa tecnica, utilizzata da Google, è certamente una delle migliori per poter mettere alla prova le proprie applicazioni, sia prima di aprirle al pubblico, sia quando sono già in versione beta sia quando sono state già rilasciate in versione ufficiale. L’intenzione dell’azienda di Mountain View è di sfruttare le conoscenze di tutti gli esperti del settore sicurezza informatica mettendo in palio premi in denaro al solo fine di poter scovare le varie pecche e i vari bug contenuti all’inteno dei loro applicativi senza che vengano utilizzati dai male intenzionati. Ovviamente questa strategia è un vero e proprio invito per tutti gli hacker di partecipare ai contest così da scovare i bug guadagnando cifre consistenti.
Nelle scorse ore, infatti, Google ha annunciato di aver ricompensato due hacker per esser riusciti a scovare bug all’interno del browser Google Chrome dedicato al sistema operativo Android, ma la parte davvero interessante è che per ogni bug, l’azienda di Mountain View offrirà la modica somma di 500 dollari, unica particolarità è che i bug scovati aiutino a migliorare la sicurezza di Chrome per Android e di conseguenza per l’intero ecosistema Android.
I due sono riusciti a scoprire ben sette bug, i primi due riguardanti l’inserimento delle credenziali d’accesso scovati da Artem Chaykin a cui Google ha versato la somma di 1000 dollari, mentre il secondo hacker, anche noto come Takeshi Terada, è riuscito a portare a casa la bellezza di 2500 dollari scovando degli errori per quanto riguarda i protocolli di sicurezza.
Sfruttare i migliori hacker nella rete al fine di scoprire i propri errori è certamente un’ottima trovata da parte dell’azienda californiana, non rimane quindi che attendere che Google rilasci un aggiornamento in cui tali bug siano stati eliminati.