Anche i famosissimi Musei Capitolini aderiscono a Google Art Project ed ora è possibile ammirare le opere esposte nelle varie sale dei prestigiosi musei. Cliccando sul sito del progetto entrerete virtualmente nei musei che hanno una storia antica. Infatti i musei nacquero già nel 1471 per volere del papa Sisto IV con il dono al popolo romano di una serie di statue di bronzo che avevano ed hanno un grande significato simbolico, tra i quali la “Lupa Capitolina”. I bronzi donati da papa Sisto IV furono collocati sulla piazza del Campidoglio e nel cortile del Palazzo dei Conservatori. Con questo gesto nacquero quelli che sono considerati i più antichi musei del mondo fruibili non solamente dai proprietari ma anche dalla gente. I Musei Capitolini si sono arricchiti, nel tempo di moltissime e prestigiose opere d’arte donate da vari papi tra i quali Paolo III, Pio V, Benedetto XIV che inaugurò una splendida pinacoteca. Nuove opere vennero poi esposte nei Musei Capitolini grazie ai ai reperti trovati durante gli scavi condotti per l’Unità d’Italia. Lia sede storica è, appunto, il Palazzo dei Conservatori e il Palazzo Nuovo che si affacciano sulla piazza di Michelangelo. Dal 1997 fa parte dei Musei Capitolini anche la ex Centrale Termoelettrica Giovanni Mortemartini nel quartiere Ostiense. Oggi I Musei Capitolini fanno parte del Sistema dei Musei Comunali.
Il sito di GoogleArt presenta i musei suddivisi per piano e per ogni piano è possibile entrare nelle varie sale ed ammirare le opere ivi esposte. La tecnica usata è Street View, che scatta immagini ad alta definizione a 360 gradi in orizzontale e 290 gradi in verticale, è possibile zoomare sui dettagli per avere una visione e una conoscenza precisa delle opere e dei particolari architettonici dei palazzi e delle sale. Al progetto Googleart Project aderiscono ben 151 musei, i più importanti del mondo, coinvolge 40 nazioni ed espone virtualmente 30 mila opere fotografate in alta risoluzione tra le quali è possibile navigare ricercando l’opera, il museo, il nome dell’artista, la collezione e l’epoca.