Facebook è una vera e propria agenzia di collocamento, anche per gli italiani. I dipendenti del social network provenienti dal Bel Paese, infatti, sono oltre 34 mila. Secondo la ricerca prodotta da Deloitte, il fatturato generato da Facebook in Italia è di 2,5 miliardi. Il nostro paese, però, si classifica sotto la Gran Bretagna e la Germania, dove il fatturato ha raggiunto la soglia dei 2,6 miliardi. Bisogna anche dire che queste due nazioni hanno una popolazione più grande, anche se la differenza è minimale, guardando i numeri. In totale, in tutta l’Unione Europea, Facebook ha guadagnato oltre 15 miliardi di euro, dando lavoro a più di 230 mila persone.
Mariano Corso, professore degli Osservatori Ict del Politecnico di Milano, spiega che il social network non rischia di andare in deficit, dopo questo fiorente periodo di espansione e critica i datori di lavoro che non permettono ai propri dipendenti di non poter accedere al social network in ufficio, poiché secondo Corso, “Chi lo fa non ne ha capito le potenzialità. Non ha capito l’importanza delle relazioni sociali. E le aziende non si rendono conto di avere a disposizione una vetrina enorme. Con 900 milioni di iscritti il mercato è qui“.
L’Italia è un paese in cui si registrano buoni risultati, in termini economici e occupazionali in relazione al lavoro offerto dal social network di Mark Zuckerberg. A dirlo Alberto Donato, partner di Deloitte, il quale ha sottolineato il fatto che Facebook “mostra ottimi risultati economici e prospettive occupazionali“. Il social network, dunque, come fatto notare dallo stesso Donato, ha creato una serie di figure professionali legate al mondo della Rete, che in futuro sono destinate a crescere. Le mansioni più importanti, infatti, vengono svolte dai social media manager, dai community manager, dai web data base analyst, dagli esperti di marketing, dagli online adviser che si occupano delle pubblicità veicolate sulla piattaforma e così via.