Sviluppo, integrazione ed economia circolare al servizio dell’indipendenza energetica
Produrre energia da rinnovabili non basta, soprattutto se si tratta di fonti intermittenti come il vento o il Sole. Riuscire a immagazzinare diventa, quindi, fondamentale per restituire energia al sistema e stabilizzare le reti elettriche, rispondendo al fabbisogno e ai momenti di picco della domanda anche quando le due risorse naturali non sono disponibili.
L’approccio Enel ai sistemi di accumulo – considerati dal Gruppo come principali “alleati delle rinnovabili” – sfrutta la digitalizzazione, le nuove tecnologie e i modelli di open innovation, alla ricerca di soluzioni nuove, affidabili e flessibili, a costi più bassi e nella prospettiva dell’economia circolare. Perché soltanto grazie ai sistemi di accumulo è possibile raggiungere l’indipendenza energetica, equilibrando l’insieme delle risorse di generazione.
Un esempio recente di integrazione di accumulo è la centrale a ciclo combinato di Santa Barbara a Cavriglia, in Toscana. Dove, a inizio novembre 2022, Enel ha installato il TES (Thermal Energy Storage): un impianto innovativo e sostenibile basato sulle rocce per lo stoccaggio di energia termica. Il primo al mondo su scala industriale a utilizzare questa nuova tecnologia, che permette di immagazzinare l’energia sotto forma di calore.
Oppure il PIONEER (airPort sustaInability secONd lifE battEry stoRage), sistema di accumulo second life progettato per l’Aeroporto Internazionale ‘Leonardo da Vinci’ di Roma-Fiumicino. Il più grande sistema europeo di stoccaggio che sfrutta le batterie esauste, fornite da diverse case automobilistiche, per immagazzinare l’energia in eccesso prodotta da un impianto fotovoltaico da 30 MW attraverso 700 pacchi batteria per una capacità complessiva di 10 MWh.
L’intensificazione negli ultimi anni della produzione di energia da fonti rinnovabili è stata accompagnata dallo sviluppo e dall’installazione dei BESS (Battery Energy Storage System), ossia di sistemi a batterie per l’accumulo di energia elettrica. Una tendenza che sembra confermata anche per il prossimo futuro: infatti, secondo il report IRENA, la quantità di energia immagazzinata passerà entro il 2030 da 4,67 a 13 TWh – in linea con gli obiettivi del programma dell’Unione Europea per azzerare rapidamente le emissioni di anidride carbonica.
In quanto ai materiali, il sistema di accumulo maggiormente installato in questi anni è quello basato sul litio, per i grandi vantaggi che offre in termini di efficienza e di vita utile. Per il futuro, sono previste tecnologie in grado di immagazzinare quantità ancora maggiori di energia – come, per esempio:
- le batterie al flusso con chimiche alternative (basate su elementi come vanadio, ferro o zinco),
- modelli evolutivi delle batterie al litio con elettrolita allo stato solido,
- impianti che sfruttano l’energia gravitazionale o la compressione dei gas.
Soluzioni che consentono di diminuire i costi dell’energia, migliorare la sostenibilità lungo la catena di fornitura, evitare interruzioni delle operazioni quotidiane e anche generare ricavi sui mercati della flessibilità.
Infatti, nella prospettiva Enel, la sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili e lo sviluppo di tecnologie di accumulo va di pari passo con la digitalizzazione delle reti elettriche e la riqualificazione degli impianti: quattro pilastri strategici per una transizione energetica equa e sostenibile.