Erika Mann, capo dell’EU policy per Facebook è intervenuta a Bruxelles durante la “Conference on Computing, Privacy and data protection 2013” raccomandando che vi sia un’unica interpretazione del regolamento europeo in campo di data privacy. In Europa tutti i Paesi si dovrebbero muovere allo stesso modo per proteggere la privacy egli utenti per non creare grosse difficoltà a Facebook ed ad altre grosse aziende, senza contare poi la sorte delle start up che investono molto denaro in consulenze.
Richard Allan, global manager della data policy per Europa, Medio Oriente e Africa ha parlato sullo stato della privacy per gli utenti su Facebook riguardo al nuovo graph search e al riconoscimento facciale e su che fine fa ciò che mettiamo su Facebook.
Riguardo al Graph search e al riconoscimento facciale è possibile non solo eliminare il contenuto dalla Timeline ma anche eliminarla totalmente da Facebook. In tal modo i contenuti non verrebbero più fuori come risultato delle ricerche con graph search. I dati dovrebbero venir cancellati anche dai server entro 90 giorni dalla cancellazione da Facebook. Dopo tale periodo il contenuto non è più recuperabile. A meno che un profilo non sia sotto inchiesta e su richiesta da parte della polizia o delle autorità.
Per quanto riguarda il riconoscimento facciale sospeso nel 2012 in seguito ad alcune indicazioni del Working party, che rappresenta le autorità per la protezione dei dati in Europa c’è l’intendimento di reintrodurlo solo nel momento in cui si troverà un modo chiaro per notificare ed educare gli utenti al corretto utilizzo dello strumento.
Nel caso in cui venga reintrodotto l’utente potrà scegliere se tenerlo attivo o meno nelle proprie impostazioni. Il che non provocherà un impatto diretto sul motore di ricerca graph search in quanto gli amici che compaiono sulle foto verranno fuori solo se hanno accettato i tag e se sono quindi presenti nella foto. L’unica funzione sarà di suggerire i modi in cui verranno taggate le foto.