Il processo a Kim Schmitz anche noto con il suo alias Dotcom sorprende nuovamente con un nuovo colpo di scena, sembra infatti che l’Alto Tribunale della Nuova Zelanda ha dichirato nulla la confisca di tutti i beni di Dotcom in quanto è stato sbagliato il modulo per la richiesta di sequestro. Insomma siamo difronte al classico errore burocratico che potrebbe far ottenere così il libero utilizzo di tutti i suoi beni al fondatore di Megaupload.
Quando le autorità neozelandesi fecero irruzione lo scorso Gennaio in casa di Kim Dotcom Schmitz, in contemporanea alla chiusura dei portali Megaupload e Megavideo, confiscarono beni per oltre 200 milioni di dollari, peccato che prima dell’irruzione l’ufficio di Peter Marshall (commissario di polizia che ha effettuato il sequestro) abbia sbagliato modulo appellandosi ad una legge non applicabile al caso, consegnando così l’ordine restrittivo sbagliato che secondo i legali di Kim Dotcom gli avrebbe impedito di difendersi adeguatamente in tribunale. Proprio al team di legali assunti da Dotcom ora spetta il compito di dimostrare che si è trattato, da parte della polizia, di un atto di persecuzione in mala fede sulla base di un provvedimento non valido.
La polizia neozelandese, resasi conto il 30 Gennaio dell’errore commesso nella procedura, ha ripresentato i moduli giusti riportando l’elenco dei beni già confiscati e quindi in loro possesso. Il giudice Judith Potter, questo Venerdì, ha deciso quindi di invalidare la prima richiesta di sequestro accettando temporaneamente la nuova richiesta.
L’ordine di sequestro, ha ammesso Peter Marshall, è stato emesso “prematuramente” e presentato in modo non corretto, senza aver dato a Kim Schmitz la possibilità di preparare un’adeguata difesa. Per Dotcom questa è certamente una fantastica notizia dato che attualmente è il libertà condizionale in attesa dell’inizio del processo di estradizione negli Stati Uniti fissato per il mese di Agosto, potrebbe così finalmente accedere nuovamente ai beni confiscati e a tutti i suoi conti congelati.
Riguardo Megaupload e i suoi file, rimane ancora in dubbio che avvenga un reintegro ed un ripristino completo dei servizi, ma si continua a sperare per l’accesso ai file di tutti coloro che erano titolari di account che condividevano materiale di cui detenevano i diritti.