Il Disegno di legge sulle intercettazioni, del Ministro della Giustizia Paola Severino è ricomparso sul tavolo questa mattina e ci sembra di ritornare indietro lasciando stupiti gli utenti del web italiano che hanno riconosciuto in questo disegno di legge la preoccupante legge già definita “ammazza blog”. In un mondo che si muove nel web in moltissime attività, dal commercio alla cultura, dall’informazione alla formazione riappare il disegno di legge sulle intercettazioni che si basa quasi totalmente sul precedente che tante polemiche e insoddisfazioni aveva destato.
Come si ricorda la bozza aveva provocato una rivolta da parte degli internettisti e addirittura l’oscuramento volontario di Wikipedia. Il creatore dell’enciclopedia collaborativa Jimmy Wales aveva duramente criticato ed combattuto il disegno di legge. Queste sono state le sue parole “chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto – indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive – di chiedere l’introduzione di una “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti”. E questa dichiarazione comparve sulla home page di Wikipedia e fu condivisa da moltissime persone.
La libertà di espressione viene compromessa e lesa, viene penalizzato il web in cui appaiono buonissimi siti e progetti in gran parte amatoriali, realizzati ed aggiornati senza alcun mezzo economico e, se c’è un introito, questo è minimo. La norma diceva: chi non pubblicherà entro le 48 ore le eventuali rettifiche potrà essere colpito da una sanzione sino a 12.000 euro.
Riportiamo le parole della norma di sei mesi fa (che era stata esclusa dal ddl intercettazioni) che oggi è riapparsa sul tavolo della Severino:”(…) per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”. Ritorna quindi la minaccia delle stesse limitazioni?
Infatti la norma riapparirebbe nell’emendamento al ddl sulla corruzione presentato dal ministro della Giustizia Paola Severino.
Vengono anche proposte leggi straordinarie per la lotta alla pirateria che, se non ben equilibrate, potrebbero dare un duro colpo alla libertà di espressione online e, soprattutto, alla possibilità di creare e condividere liberamente contenuti in Rete.