Un recente studio accademico ha messo in luce il fatto che, anche se un certo numero di tendenze stilistiche legate al genere sono presenti, in modo standard, nel modo di scrivere su Twitter in tutto il mondo, esse rappresentano modelli non applicabili in ogni situazione. Lo studio afferma che gli utenti di sesso femminile e utenti di sesso maschile utilizzano il linguaggio tipico del “sesso opposto”. I ricercatori fanno notare che altri fattori come l’età, la razza e la classe nel si riflettono nel modo di scrivere il tweet.
I ricercatori e gli autori dello studio David Bamman, Jacob Epstein e Tyler Schnoebelen hanno organizzato il proprio studio, in parte, sulla base di precedenti ricerche di questo tipo: nel 2010, uno specifico studio condotto su 1.000 utenti di Twitter ha rilevato che le “autrici erano più propense a usare emoticon, puntini di sospensione (…), espressioni allungate (nooo, mooolto), punti esclamativi ripetuti, punteggiatura perplessa (combinazioni di?!) e l’abbreviazione omg [che in italiano si traduce con “oh mio dio”, ndr.] e trascrizioni quali ah, hmm, ugh, e grr “. Gli utenti maschi di Twitter, invece, sono più contenuti, utilizzando affermazioni de tipo e “yea”, molto più frequentemente utilizzate dalle utenti di sesso femminile.
Lo studio di Bamman è stato condotto su 14.464 utenti di Twitter, esaminando i termini linguistici utilizzati e come essi si colleghino alle “identità di genere (delineata attraverso il nome utente) e il numero di tali utenti di Twitter “amici” di entrambi i sessi. In totale, gli autori hanno esaminato 9.212.118 tweet. Di solito, gli utenti maschi sono più propensi all’utilizzo termini volgari, legati a sfera del sesso e a campi tabu, ma anche le donne ne farebbero un uso massiccio sulla popolare piattaforma di microblogging. Le parole che fungono da marcatori maschili più utilizzati dalle utenti in “rosa” sono: ca**o, inferno, f**a, me**a, stro****e, sco***a.