Che faccia avremo tra 100 mila anni? Seguendo le indicazioni dello specialista in genomica computazionale dell’Università di Washington, il dottor Kwan, è possibile supporre che il volto umano subirà delle variazioni, così come è avvenuto nella storia dell’uomo, a partire dalla Preistoria fino ai giorni nostri.
Secondo questi studi è molto probabile che in futuro si assista ad un allargamento della fronte, in concomitanza con lo sviluppo del cervello, che sarà l’organo più utilizzato e che quindi potrebbe subire delle variazioni dimensionali; allo stesso modo l’uomo del futuro potrebbe trovarsi ad avere degli occhi molto più grandi di quelli che ha allo stato attuale dell’evoluzione, in quanto lo sviluppo tecnologico lo porterà ad essere in grado di colonizzare altri pianeti del sistema solare, e quindi a doversi abituare a vivere lontano dal Sole. Per lo stesso motivo aumenterà anche la pigmentazione della pelle, in modo che l’uomo sia in grado di proteggersi dai raggi UV anche essendo al di fuori dello strato protettivo dell’ozono.
Sempre gli occhi subiranno poi ulteriori modifiche, oltre a quelle dimensionali, ed è possibile che si sviluppi una migliore visione al crepuscolo e una membrana laterale protettiva contro i raggi cosmici. Per le altre variazioni notevoli, una conseguenza delle maggiori dimensioni del cervello, sarà quella di una testa più grande e di capelli più spessi, che riescano ad arginare la dispersione di calore.
Ecco come potrebbe apparire l’uomo fra 100 mila anni, secondo la ricostruzione di Nickolay Lamm, artista e ricercatore assieme a Kwan: