Il Digital Rights Management protegge le copie dei file. Il DRM è un male necessario in questa era digitale o il modello che supporta non è più valido? Il DRM è stato introdotto per fermare la pirateria, impedendo la copia non autorizzata. Digital Rights Management – DRM o in breve – è l’evoluzione dei sistemi di protezione, una forma di controllo di accesso, non trasferibile a terzi. Viene spesso richiesto un account utente per autenticare i nostri acquisti, prima di poterne fruire.
Il DRM assume forme diverse: nel mondo del gioco, alcuni videogame richiedono l’autenticazione online, per essere permanentemente connesso a Internet. Se Internet non è disponibile – sia a causa di un errore temporaneo o perché siete in viaggio e non avete accesso, non potrete giocare al videogame acquistato.
Alcuni prodotti software e giochi richiedono un’autenticazione online una tantum, spesso con un codice unico. Alcuni hanno il DRM integrato nel disco, ma sono altrimenti invisibili all’utente senza limiti di installazione e nessun requisito di attivazione. Le applicazioni acquistate su iTunes sono protette da DRM, che le lega al vostro user account iTunes, ma non a ogni singolo dispositivo. La musica di iTunes è ora completamente DRM-free. I libri di Amazon in altre lingue sono protetti da DRM, ma le interfacce sono disponibili per una varietà di piattaforme.
Il DRM è giustificato?
I fautori de DRM sostengono che esso garantisca flussi di reddito continui per i titolari dei diritti nell’era digitale. Prima venne LP (quei grandi dischi piatti neri che solo gli utenti più datati ricordaranno): al tempo, la pirateria era rara (anche se non impossibile). Poi venne l’era dei nastri a cassetta, inaugurando una nuova nella quale era possibile copiare musica da un nastro all’altro, anche se, a causa della natura analogica del mezzo, la qualità era leggermente inferiore.
Una volta che i dati sono stati memorizzati in formato digitale, questo modello ha cominciato a fallire velocemente, una copia perfetta di un CD può essere riprodotta ovunque e comunque, in quanto i dati vengono memorizzati digitalmente. Ora, nell’era di Internet, creare una copia perfetta e contemporaneamente distribuirla a milioni di utenti in tutto il mondo è al di là del banale. Il DRM, pertanto, è necessario per evitare la diffusione gratuita di contenuti a pagamento, sui quali terze parti esercitano diritti d’autore.
Perché DRM non funziona
In primo luogo, abbiamo bisogno di stabilire che qualsiasi forma di DRM può essere violata, dato che il DRM non riesce a impedire alle persone di mettere in atto forme di pirateria multimediale. Si possono, infatti, scaricare copie di file senza DRM mediante torrent o servizi simili.
Il DRM, dunque, non impedisce la pirateria – ma peggio ancora – frustra i consumatori. Infatti, gli utenti hanno bisogno di uno speciale software da installare per avere accesso ai file, una connessione sempre attiva a Internet in modo da poter controllare se il vostro acquisto: il DRM, inoltre, è limitato a un singolo dispositivo e andrà perso quando quest’ultimo si romperà.
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