Sembra quasi una barzelletta eppure è successo veramente. Nelle confezioni di Call of Duty: Black Ops 2, oltre la beffa anche l’amara delusione, sembra infatti che alcuni utenti dopo essersi accaparrati una copia del nuovo titolo arrivato oggi sugli scaffali degli store di tutto il mondo, sia per PlayStation 3, Xbox 360 che per PC, siano rimasti particolarmente delusi da un’amara sorpresa. All’interno delle confezioni contenenti il gioco per PC si sono ritrovati il secondo disco d’istallazione di Mass Effect 2. Può sembrare assurdo eppure è successo veramente e purtroppo, a contenere quest’amara sorpresa, non sono un numero contenuto di confezioni.
Come potete facilmente immaginare, gli utenti non sono riusciti a terminare l’installazione del titolo e dopo pochi minuti dalla scoperta la rete è stata invasa di commenti sui principali social network mentre per quanto riguarda YouTube, il portale è stato invaso di video che mostrano l’errore apparso durante l’installazione. Tutti gli utenti, che purtroppo hanno trovato all’interno della confezione il disco contenente l’istallazione di Mass Effect 2, possono accedere alla piattaforma Valve e scaricare i file necessari per completare l’installazione di Call of Duty: Black Ops 2. Come potete facilmente immaginare questa soluzione tampone è possibile solamente per tutti coloro che dispongono di una connessione dati flat caratterizzata da una buona velocità di download.
Il danno economico nonché di immagine non è minimamente quantificabile soprattutto perchè Activision, produttrice di Call of Duty: Black Ops 2 non si sognerebbe mai di pubblicizzare, sfruttando il proprio marchio, un prodotto sviluppato dalla concorrente francese Electronic Arts ed inserire il disco d’installazione all’interno delle confezioni dei propri videogames. Secondo le ultime indiscrezioni, l’ipotesi più plausibile è che l’errore sia avvenuto durante l’assemblaggio delle confezioni, ovvero nell’azienda scelta dalle due società The Sixth Axis dove vengono materialmente creati i dischi d’installazione. Al momento non sembra che in Italia si siano ancora registrati casi simili.
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