In rete, si è diffusa nuovamente la notizia che il Ministero degli Interni e la Polizia Postale hanno l’accesso ai profili registrati su Facebook. Anche sul social network di Mark Zuckerberg le voci hanno fatto il giro delle bacheche e, come saprete, gli allarmismi si sviluppano velocemente, tramite link e notizie postate dagli utenti. In realtà, però, si tratta di una bufala, in quanto il Ministero non ha accesso agli account e non potrebbe averlo senza specifico mandato della Magistratura. Per rincarare la dose e rendere verosimile la notizia, è stata aggiunta anche la falsa notizia riguardante la privacy di Facebook. Ecco quanto possiamo leggere dai post che sono circolati sulla piattaforma sociale:
IL MINISTRO DEGLI INTERNI ITALIANO HA CHIESTO ( E OTTENUTO) L’ACCESSO AI PROFILI FB. QUINDI COPIA-INCOLLA IL SEGUENTE MESSAGGIO. Dichiaro quanto segue: Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi GENERE , struttura governativa o privata, NON HANNO IL mio permesso (tranne su richiesta esplicita e con consenso mio personale) di utilizzare informazioni sul mio profilo, o qualsiasi parte del suo contenuto compaia nel presente, compreso ma non limitato alle mie foto, o commenti sulle mie foto o qualsiasi ARGOMENTO pubblicata nel mio profilo o diario.
Il messaggio che si è diffuso su Facebook continua così:
Sono informato che a tali strutture è strettamente proibito divulgare, copiare, distribuire, diffondere o raccogliere informazioni o intraprendere qualsiasi altra azione riguardante o contro di me tramite questo profilo e il contenuto dello stesso. Divieti precedenti si applicano anche ai dipendenti, stagisti, agenti o qualsiasi personale sotto la direzione o il controllo di dette entità. Il contenuto di questo profilo è privato e le informazioni in esso contenute sono riservate al circolo di persone alle quali esso è destinato.
La violazione della mia privacy è punita dalla legge. CC – 1 – 308 -1-103. Facebook è ora un’entità quotata in borsa PERTANTO RESA PUBBLICA AZIENDA QUINDI SOTTOPOSTA AD OBBLIGO DELLA LEGGE SULLA PRIVACY. Siete tutti vivamente consigliati di pubblicare un bando tipo questo, o se preferite, copiare e incollare direttamente questa versione. Non pubblicare tale dichiarazione almeno una volta, permette indirettamente l’uso di oggetti quali immagini e informazioni contenuti nei vostri aggiornamenti di stato pubblici.
1 commento su “Bufala sul web, Ministero degli Interni accede ai profili Facebook”