Che il nuovo iPad sia in grado di supportare esclusivamente le frequenze 4G utilizzate negli USA è cosa ampiamente risaputa, ma a quanto pare la strategia di comunicazione adottata dalla Apple non è stata particolarmente apprezzata in Australia, al punto che sono sorte delle “class action” contro la multinazionale di Cupertino, con l’obiettivo di richiedere il risarcimento dei danni.
Ma, forse il numero di richieste degli utenti che considerano ingannevoli le informazioni relative alla compatibilità 4G del nuovo iPad ha spinto la società diretta da Tim Cook a difendersi di fronte alla Corte Federale australiana.
Secondo i legali di Apple, il termine “4G” si riferisce alla presenza di un apposito chip in grado di incrementare la velocità del trasferimento dati sia in fase di download che di upload. Non è di questo parere l’associazione dei consumatori australiani che vede nel termine “4G” il supporto completo alla connettività 4G LTE.
Ecco perché le due parti, non trovando un accordo sulla dicitura (tuttavia in seguito corretta nella versione australiana del sito internet della Apple), dovranno vedersela dinanzi al tribunale federale di Melbourne, per quella che si annuncia come una battaglia legale che potrebbe avere ripercussioni future anche in altri Paesi Europei: Regno Unito, Norvegia e Svezia su tutti.
Come ne uscirà la “Mela” che è già impegnata in altre battaglie legali, sul fronte dei brevetti, contro competitor agguerriti del calibro di Nokia e Samsung?
Almeno per il momento da Cupertino c’è stata la direttiva di proporre il rimborso totale per quegli utenti che dopo aver acquistato il nuovo iPad hanno ritenuto ingannevole la dicitura “4g”.
Ma a quanto pare, questa decisione è bastata solo ad evitare multe. Non ad evitare una nuova battaglia legale.
Tirando le conclusioni, si capisce come la comunicazione ricopra un ruolo, oggi più che mai, fondamentale in relazione alle vendite.