Sembra che il colosso di Mountain View, Google, non sia l’unica azienda che stia lavorando ad una nuova tipologia di veicoli caratterizzati dal fatto di non essere guidati da un essere umano ma da un automa. Sembra infatti che, come Google con la sua Prius senza pilota, anche l’Università di Stanford ha presentato nei giorni scorsi la sua Audi TTS che oltre al fatto di essere completamente automatizzata è anche una vettura a dir poco da corsa. I ricercatori della Stanford University, dopo aver battezzato la loro auto Shelley, hanno pensato bene di fare una prova su pista ed esattamente nei pressi di Sacramento, sul percorso di Thunderhill raggiungendo la velocità di 190Km/h in poco meno di 5 km in un tempo a dir poco da record, hanno impiegato infatti solamente 2 minuti e mezzo in una strata che non si può certamente definire agevole ma ideale per fare questo genere di test. Secondo i ricercatori si tratta di un vero e proprio successo dato anche il fatto che il risultato ottenuto è certamente equiparabile al risultato di un vero pilota professionista.
Seppur sembri simile, l’obiettivo della Stanford University è completamente differente da quello di Google, infatti se il colosso di Mountain View punta alla realizzazione di una vettura al fine di aiutare l’automobilista al rispetto del codice della strada mentre nel caso della vettura della Stanford realizzata dalla collaborazione tra il Dynamic Designs Lab di Stanford e il centro di ricerca Volkswagen punta a realizzare una vera e propria auto da competizione
L’interesse per Shelley è invece quello di realizzare una vettura in grado di competere se non addiruittura battere i risultati ottenuti da un pilota professionista andando a realizzare un connubio perfetto tra software di guida e motore ottenendo così prestazioni fuori dalla norma, tuttavia sembra che ad oggi l’essere umano continui a battere la macchina.
Come potete immaginare Shelley è una vettura satura di tecnologia e ovviamente si tratta del Top del Top attualmente disponibile, tra i tanti gadget tecnologici monta anche un GPS di ultima generazione in grado di segnalare la posizione anche in situazioni di visibilità scarsa con un margine di errore di 2 cm, il tutto ovviamente collegato al computer di bordo che controlla freni, cambio e acceleratore.
Vi lasciamo al video che mostra Shelley a lavoro sulla pista di prova.