Ieri è stata una giornata storica per OpenAI che ha presentato Atlas, il suo primo browser web con funzionalità di ricerca native basate su ChatGPT.
Questo lancio segna l’ingresso diretto di OpenAI in un settore storicamente egemonizzato da Google e consolida l’ambizione della società di ridefinire il modo in cui gli utenti interagiscono con il web e ottengono informazioni.

Atlas sfida Chrome di Google
Atlas è attualmente disponibile gratuitamente in tutto il mondo per il sistema operativo macOS di Apple. OpenAI ha già confermato di essere al lavoro su versioni per Windows, iOS e Android, promettendo una disponibilità “a breve” per garantire una diffusione capillare su tutte le principali piattaforme. Questa mossa non è solo una novità di prodotto, ma una dichiarazione di “guerra aperta” nei confronti di Google.
Da tempo, l’ascesa di ChatGPT ha messo in discussione il modello tradizionale di ricerca basato sui link, spingendo Google, già nel 2022, a dichiarare un “codice rosso” interno per l’alto livello di allerta. Le preoccupazioni erano fondate: nel 2024, per la prima volta in un decennio, la quota di mercato di Google nella ricerca online è scesa sotto il 90 per cento, un dato che evidenzia la crescente disaffezione verso i metodi di ricerca convenzionali.
Come funziona Atlas?
L’interfaccia utente di Atlas appare intenzionalmente familiare, richiamando l’estetica minimalista di Google con uno sfondo bianco e una barra di ricerca centrale, dove gli utenti sono invitati a “fare una domanda a ChatGPT” o a digitare una URL. Tuttavia, la somiglianza estetica maschera una fondamentale differenza funzionale.
A differenza dei motori di ricerca classici che restituiscono un elenco di collegamenti ipertestuali, Atlas sfrutta la potenza dell’Intelligenza Artificiale per elaborare e presentare un riassunto coeso e strutturato delle informazioni più rilevanti tratte da molteplici fonti online. La navigazione diventa così interattiva e conversazionale: gli utenti possono chiedere chiarimenti, approfondimenti o aggiornamenti sui risultati all’interno della medesima chat, eliminando la necessità di aprire nuove schede o ripetere la ricerca.
Per gli abbonati ai servizi premium di OpenAI (ChatGPT Plus e Pro), il browser integra la funzione “Agent”, che eleva le capacità del chatbot permettendogli di eseguire operazioni complesse in autonomia, come la prenotazione di voli o la compilazione di moduli online, agendo di fatto come un assistente digitale proattivo.
Un’ulteriore funzionalità di rilievo è “browser memories”. Questa opzione consente a ChatGPT di conservare e utilizzare le informazioni relative alle attività di navigazione precedenti per personalizzare le risposte future. Ad esempio, dopo aver visitato diversi portali di annunci, l’utente potrà chiedere ad Atlas un riepilogo delle opportunità di lavoro consultate, trasformando il browser in uno strumento che impara e ricorda il contesto dell’utente. Con Atlas, OpenAI non mira semplicemente a competere con Google, ma a sostituire la meccanica di ricerca per come l’abbiamo conosciuta, puntando su immediatezza, sintesi e interazione diretta.