Apple: Siri non è contro l’aborto, è solo un bug

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Non vogliamo offendere nessuno” sono queste le parole di Apple in merito al ‘comportamento’ di Siri, che si sarebbe rifiutato di indicare cliniche per l’aborto. L’azienda giustifica la situazione, dicendo che si tratta semplicemente di un problema tecnico. Apple ha insistito sul fatto che l’assistente vocale è a favore della vita, ma ciò non significa che debba rifiutare di cercare cliniche che pratico l’interruzione di gravidanza. Si tratta di un bug al quale può essere posto un rimedio. Apple sostiene che la ‘mancanza’ di Siri non deriva da una posizione politica preventivamente determinata. Un portavoce di Apple, infatti, ha dichiarato al New York Times che tali omissioni “non sono intenzionali e non hanno lo scopo di offendere nessuno“, e che il programma è ancora in beta test, quindi, nelle prossime settimane gli sviluppatori si metteranno a lavorare per fare il loro meglio e rimediare, finalmente, a questo spiacevole inconveniente.

Uno dei creatori di Siri, Norman Winarsky, ritiene che il problema potrebbe risiedere nei servizi web della società californiana con cui hanno collaborato per la realizzazione di Siri, sostenendo che “Apple probabilmente non ha prestato molta attenzione a tutti i risultati che emergono”. L’American Civili Liberties Union sul suo blog ha scritto quanto segue: “Secondo numerose fonti, quando a Siri viene chiesto di trovare una clinica per aborti, anche in aree in cui tali cliniche si trovano nelle vicinanze, Siri inizia a vaneggiare, o peggio, fa riferimento a centri che possono aiutare la donna a scemare la crisi legata alla gravidanza”. Tali informazioni fornite dall’assistente vocale di Apple, per l’Unione delle Libertà Civili Americane, sarebbero fuorvianti e false.

Ci sono diverse teorie che spiegano l’origine del “problema tecnico” riscontrato in Siri: alcuni blogger condurrebbero il rifiuto di Siri al fatto che Steve Jobs una volta avrebbe ringraziato la madre biologica per averlo fatto nascere e avrebbe espresso tale gratitudine limitando le informazioni sulle cliniche abortive. Winarsky, però, ha dichiarato al NYT che “Siri, fondamentalmente, funziona traducendo una richiesta parlata in testo scritto, individuando le parole chiave e quindi utilizzando i servizi Web per suggerire delle possibili risposte”.

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