Apple ricorre ai ripari dopo aver scoperto che ben 600 mila Mac sono stati infettati da un virus denominato Flashback o Flashfake, diffusosi velocemente in tutto il globo. Pertanto, l’azienda di Cupertino sta per rilasciare un software per rilevare e rimuovere il malware dannoso per i computer della Mela. Flashback, in pratica, apriva una finestra pop-up che proponeva all’utente l’installazione di una versione di Adobe Flash che non era certamente quella rilasciata dall’azienda Adobe.
Il malware si è evoluto e pare che nelle versioni più recenti faccia leva su una falla dello script Java, grazie alla quale infetta i computer, indirizzando i possessori di Mac verso un sito fasullo dal quale poi viene scaricato il virus. Tale situazione rappresenta una novità per Apple, visto che fino a qualche tempo fa i Mac e i relativi sistemi operativi in essi installati, venivano considerati inattaccabili da parte di hacker. Questo, infatti, può essere considerato uno degli attacchi più sofisticati e ponderati verso i pc Apple, secondo gli esperti del settore.
La vulnerabilità dei Mac, dunque, sembra essere un problema importante non solo per l’azienda la quale sta attivando sviluppatori ed esperti informatici per riparare al danno subito soprattutto dagli utenti americani, ma anche per gli stessi possessori di Mac OS che avevano scelto questo tipo di sistema operativo, vista l’inaffidabilità di Windows, facilmente attaccabile dall’esterno, anche con metodi più semplici. Facendo riferimento a un sondaggio condotto dalla società ESET nel 2009, emergerebbe il fatto che gli utenti considerano i propri dati sensibili molto o estremamente vulnerabili agli attacchi informatici: questo riguardava, in prevalenza, gli utenti con sistema operativo Microsoft e solamente il 20% delle persone che usava un pc Apple. Sicuramente, i Mac sono pc affidabili e con un OS molto più versatile e duttile rispetto alle diverse versioni di Windows OS, anche se, come si suol dire, la prudenza non è mai troppa.