L’America Online, AOL, vende la maggior parte dei suoi brevetti, circa 800 alla Microsoft e incassa 1,1 miliardi di dollari. Microsoft ha acquistato anche 300 licenze non esclusive per nuovi potenziali brevetti.
A Wall Street il titolo di AOL guadagna il 43% . Secondo l’amministratore delegato di AOL, Tim Armstrong si è voluta sbloccare liquidità e una parte considerevole sarà distribuita agli azionisti. Gli azionisti AOL ringraziano.
Tra i brevetti che con questa vendita passano di mano ricordiamo un’ampia gamma di tecnologie adoperate in varie branchie del web quali l’instant messaging, la posta elettronica, il web ranking, i browser Web, la videoconferenza e anche il primo motore di ricerca Netscape Navigator da cui sarebbe nato Firefox, unico rivale di Internet Explorer.
Con questo accorpamento in Microsoft di Netscape cessa l’antica lotta tra i due colossi che ha infiammato gli anni novanta. Netscape Navigator è stato il primo browser grafico che ha facilitato la navigazione su Internet. Nasce nel 1994 e termina nel 2008. Netscape era stato sconfitto proprio da Internet Explorer e nel 2003 e AOL aveva incassato da Microsoft 750 milioni di dollari per porre fine alla disputa legale sorta le due aziende.
Il commento rilasciato su questa massiccia acquisizione dal consigliere generale di Microsoft, Brad Smith, evidenzia che essa garantisce a Microsoft un “prezioso portafoglio che cercavamo di ottenere da anni”.
In realtà la proprietà dei brevetti è ambita per rimanere lontani dai tribunali e a Microsoft interessa togliere queste tecnologie dalle mani dei rivali, che avrebbero potuto usarle per intentare svariate cause. E per evitare il rischio di dover difendersi nelle aule dei tribunali la Microsoft ha pagato per tali brevetti una cifra enorme per tecnologie valutate non più di poche centinaia di milioni di dollari.
Ma esiste anche un secondo scopo che sta alla base di tali acquisizioni e che si incentra sull’innovazione nel settore dell’elettronica di consumo.L’innovazione significa anche proteggere la proprietà intellettuale e tutelare i profitti che da essa derivano.