Pinterest cambia i termini di servizio

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Pinterest apporta delle modifiche sui termini di servizio. Il social network ha cambiato una serie di voci legate ai termini del servizio offerto, sia alla privacy policy. Le nuove direttive entreranno in vigore il 6 aprile 2012: esse illustrano agli utenti ciò che non può essere postato sulla piattaforma e diverse funzionalità aggiuntive che permettono di segnalare, eventualmente, immagini protette dal diritto d’autore. A comunicare le novità che coinvolgeranno Pinterest, il co-fondatore Ben Silbermann che, per la questione, ha dedicato un post intero sul suo blog ufficiale.

I nuovi termini di servizio sono più complessi di quelli iniziali: anche vengono risolte alcune problematiche poste all’inizio, altre, invece, restano ancora nell’ombra. Ecco quanto possiamo leggere dalla sezione dedicata ai Terms of Service:

Per chi non conosce l’inglese, i termini di servizio sono stati aggiornati nel modo seguente: è stata modificata la clausola relativa alla licenza che gli utenti concedono a Pinterest, nel momento in cui condividono le proprie foto sulla piattaforma: essa è sempre gratuita e non è finalizzata alla cessione di tali contenuti a terze parti. Le clausole principali restano le stesse. Tra queste troviamo il fatto che gli utenti hanno la possibilità di:

  • condividere solo contenuti di loro proprietà;
  • effettuare il re-pin dei contenuti, tenendo ben presente di non condividere contenuti che possano ledere il copyright o la proprietà intellettuale altrui;
  • le azioni legali da parte dei detentori dei diritti verso gli utenti non coinvolgono Pinterest dal punto di vista normativo.

Queste le modifiche apportate ai termini di servizio: in realtà, tali cambiamenti risultano un tantino irrisori, rispetto a quelli apportati da Facebook e Twitter nel corso del tempo. Non va, infatti, tutelata solamente la delicata questione del diritto d’autore o la società stessa che si esime da qualsiasi controversia legale, ma anche e soprattutto gli utenti che non sempre potrebbero condividere contenuti coperti da copyright in maniera volontaria e che, pertanto, potrebbero ritrovarsi in situazioni spiacevoli senza esserne nemmeno consapevoli.

 

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