Julian Assange ha rivelato che nel 2013 saranno diffusi nuovi file riservati, specificamente 1 milione di nuovi documenti segreti. Il fondatore di Wikileaks ha parlato oggi dal balcone dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. I file che saranno messi a disposizione riguarderebbero tutti i paesi del mondo. A sei mesi dalla richiesta di asilo politico per evitare l’estradizione in Svezia, dove è accusato di aggressione sessuale su due donne, Assange continua la sua opera di diffusione di file segreti e compromettenti. Ad ascoltarlo dall’edificio dell’ambasciata ecuadoriana, situata a Knightsbridge, 80 sostenitori. Quando metterà piede fuori l’ambasciata, da lui ormai definita casa, dovrà affrontare la giustizia statunitense per aver diffuso documenti riservati. “La porta è aperta per chiunque voglia parlare con me o offrirmi un passaggio sicuro“.
Il discorso di Assange è proseguito con le seguenti parole:
Nel 2013 continueremo a resistere contro i prepotenti. Il potere della gente che resiste insieme terrorizza il potere corrotto e antidemocratico. Al punto che adesso la gente normale, qui nell’Ovest, è il nemico dei governi. Da osservare, controllare e impoverire. Sei mesi fa, 185 giorni fa, sono entrato in questo edificio che è diventata la mia casa, il mio ufficio, il mio rifugio. Grazie al governo dell’Ecuador e al sostegno della sua gente, sono al sicuro e libero di parlare.
L’Australia, infatti, non ha mai difeso il suo concittadino. Il Governo australiano, infatti, non ha mai difeso il fondatore di Wikileaks. Pertanto, Julian Assange ha sottolineato il fatto che il suo Paese “non difende il giornalismo e, fino a quando sarà così, io resterò qui“. Il Governo britannico ha l’obbligo di estradare Assange in Svezia, quindi se Assange uscisse dall’ambasciata sarebbe immediatamente arrestato. L’uomo è piantonato da un servizio di vigilanza per impedirne la fuga dal palazzo nel quale si è rifugiato. Il 2013, quindi, sarà un anno decisivo per Julian Assange e per la sua posizione giudiziaria.