Ieri, con il Google Music event, la società leader dei motori di ricerca ha inaugurato la sua piattaforma Google Music, Cloud Based per dispositivi Android, che sarà certamente la diretta concorrente del nuovo servizio iTunes Match per dispositivi iOS.
Google sembra voler essere eternamente etichettata come la grande ed instancabile rivale del colosso Apple; ci ha provato e ci sta provando su diversi campi tra cui anche la telefonia con lo smartphone, in prossima uscita e realizzato in partnership con Samsung, Galaxy Nexus.
Ora, la grande G, ci riprova con la sua piattaforma Google Music che affianca all’attività di negozio musicale, anche dei servizi, per dispositivi Android, simili al concorrente ed altrettanto di recente uscita iTunes Match.
Questo servizio permetterà agli utenti di caricare fino a 20.000 tracce presenti nelle proprie librerie musicali che potranno poi essere riprodotte in streaming da qualsiasi dispositivo. Le canzoni potranno essere, inoltre, salvate sul proprio dispositivo per essere poi riprodotte tranquillamente in modalità off-line.
La piattaforma darà anche altri servizi, alcuni dei quali in appoggio con YouTube, che permetterano ad esempio di riprodurre i brani all’interno del market (saranno riprodubili una sola volta e poi andranno acquistati), possibilità di condivisione degli acquisti su Google+.
Google si è anche premurata di ottenere dei contenuti unici da diversi artisti, che hanno concesso l’esclusiva delle loro pubblicazioni album e brani dal vivo.
“Rolling Stones, Coldplay, Pearl Jam, Dave Matthews, Shakira e Busta Rhymes…”
Google Music ha trovato anche importanti alleati in case di produzione che sono divenute partner della piattaforma e che hanno dato concessione dei loro prodotti alla piattaforma. Tra i nomi ci sono numerose case discografiche di grande importanza mondiale quali EMI Music, Universal, Sony Music Entertainment ed altre 23.
Insomma Google sta facendo le cose per bene e chissà se il suo non sia un grande successo visto che offre servizi simili alla piattaforma della società dell’ex CEO Steve Jobs ma con costi decisamente più contenuti.