Si è definita la causa tra Microsoft e la Commissione Europea con una multa da 860 milioni di euro, la querelle era iniziata nel 2004 con il commissario Mario Monti.
Tra Microsoft e la Commissione Europea non corre buon sangue, almeno dal 2004. La Commissione Europea accusa Microsoft di non seguire i regolamenti europei in merito alla distribuzione dei suoi programmi per la tutela della concorrenza.
Oggi si è finalmente conclusa una causa che era in piedi già dal 2004 e la Commissione Europea ha inflitto e confermato a Microsoft una multa pari a 860 milioni di euro.
Il procedimento legale era nato nel 2004 quando il commissario Ue alla Concorrenza era Mario Monti, oggi presidente del consiglio italiano. La querelle era stata provocata da una non corretta distribuzione di Windows XP condannando, poi, Microsoft per non aver concesso la propria documentazione ai concorrenti, impedendo di fatto la realizzazione di software compatibili con i prodotti Microsoft. Il commissario Ue alla Concorrenza, Mario Monti, condannò il gigante di Redmond al pagamento di una multa di 497 milioni di euro, per abuso di posizione dominante. Ovviamente partirono i ricorsi, ma nel 2006 furono aggiunti altri 280,5 milioni di euro perché non era stata saldata la prima multa, nel 2008 la cifra arrivò a 899 milioni di euro.
Oggi la questione si è conclusa e il tribunale Europeo ha fatto, per così dire, uno “sconto”, ossia la multa è stata confermata per 860 milioni di euro. Il Tribunale Europeo ha motivato lo “sconto” di 39 milioni di euro perché nel 2005 aveva informato con una lettera Microsoft che il codice era disponibile gratuitamente da qualche parte per cui l’azienda di Redmond non era più costretta a distribuirlo gratis.
Con questa sentenza il Tribunale conferma la decisione della Commissione e respinge le richieste di Microsoft per poter pagare l’importo originario.
Microsoft ha manifestato la sua delusione per la decisione della Corte, ma non ha confermato eventuali ricorsi alla Suprema Corte della UE, la Corte di Giustizia europea.