E’ già da un po’ di tempo che, al pari della trama di un qualche film di spionaggio o di cospirazione politica, la CIA ha creato un’apposita sezione con lo scopo di monitorare i social network.
Si tratta di una squadra speciale composta da centinaia di esperti analisti che parlano le lingue più disparate, come l’arabo i vari dialetti cinesi ecc. Si autochiamano “Ninja da biblioteca” ed hanno il delicato compito di cogliere gli umori dei giovani, e della popolazione in genere, che frequenta i social network tra i quali i più noti sono ovviamente Facebook e Twitter.
Il nome ufficiale di questa agenzia è “Open Source Center” ed ogni giorno ha il compito di smistare ed analizzare oltre 5 milioni di messaggi lasciati sui principali social network; senza contare i commenti, i filmati delle tv ed una quantità impressionante di altri dati che circolano sul web. Gli analisti hanno quindi il compito di scremare, dai messaggi frivoli, informazioni importanti che confrontate ed incrociate con quelle inviate dagli agenti presenti direttamente sull’area di interesse possono offrire dei dati importanti su, per esempio, il possibile scoppio di una rivolta in qualche parte del mondo.
Il monitoraggio era già in vigore da diversi anni sui media tradizionali ma, con l’espansione delle nuove tecnologie, la CIA si è resa conto che i social network sono una grande ed importante fonte d’informazione. Una dimostrazione è stata data dalla rivolta studentesca in Iran del 2009 dove, nonostante la repressione dei mullah, la contestazione ha continuato a vivere attraverso filmati e messaggi condivisi tramite il web e nello specifico tramite appunto i social network.
Ovviamente c’è un limite a quello che si può anticipare e prevedere tramite questo monitoraggio, sia perchè le informazioni vanno attentamente verificate e sia perchè sono in una tale quantità che è difficile che non possa sfuggire qualcosa; così come capitato per la situazione del Nord Africa in cui le informazione sono risultate talmente caotiche da far si che fosse impossibile avere una previsione certa sugli sviluppi e conseguentemente poter intervenire preventivamente in modo efficace.