Vi siete mai domandati a chi appartengono gli hashtag e da dove provengono? Oggi tenteremo di svelare un mistero di cui poche persone conoscono realmente la risposta.
In molti credono che gli hashtag arrivino da Twitter ma mai nessuna teoria è stata tanto sbagliata, infatti il concetto di hashtag è nato per caso, da un’idea di Chris Messina che iniziò ad utilizzarlo nel lontano 2007 ed esattamente nel mese di Agosto come modalità di aggregazione e organizzazione autogeneratasi sul social network, tant’è che il suo funzionamento è altrettanto valido sia su Instagram e Google+ quanto su Twitter. In molti credono infatti che l’hashtag sarà associato unicamente a Twitter ancora per poco, in molti ritengono che la sua espansione proseguirà ancora per molto tempo fino a sfociare sempre più su altre piattaforme e altri social network.
Gli hashtag sono stati definiti anche come un gioiello grezzo ma allo stesso tempo puro che si trasformerà presto in un business che frutterà milioni di dollari e, un esempio della loro popolarità arriva direttamente dall’ultimo SuperBowl statunitense che ha infranto ogni record di tweet.
L’hashtag non è tanto il mezzo ma il segnale che si vuole utilizzare per comunicare, un’idea semplice ma che allo stesso tempo funziona e porta risultati. Certo è che Twitter, seppur si sia reso conto della miniera d’oro che ha tra le mani non sta facendo nulla per bloccare lo sviluppo degli hashtag ne ha presentato alcuna richiesta di brevetto.
A questo punto sorge spontanea la domanda: a chi appartengono gli hashtag? Sembra che al momento non esista un vero e proprio proprietario degli hashtag, infatti non è frutto di una tecnologia proprietaria come potrebbe essere un applicativo ma si tratta solamente di una stringa o meglio di una convenzione ormai adottata da tutti. C’è tuttavia un’ipotesi non del tutto fasulla, infatti in molti credono che il simbolo # sia solamente l’evoluzione della famosissima @ nata la bellezza di 40 anni fa e che è riuscita a sopravvivere ad ogni sorta di rivoluzione informatica e non. Il famoso # potrebbe quindi diventare un protocollo standard della comunicazione moderna e il sogno di tutti è che certamente tale simbolo rimanga gratuito per sempre.