YouTube sta diventando un nuovo tipo di “giornalismo visivo”

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Gli utenti di YouTube cercano di “vedere” le notizie e ne cercano i filmati per essere informati sui principali eventi mondiali. Questo sarebbe quanto emerso dal nuovo studio condotto dal Pew Research Center, il Project for Excellence in Journalism, secondo cui YouTube sarebbe il maggiore divulgatore di notizie video, che, perlopiù, non vengono redatte da giornalisti professionisti e che non escono nemmeno dal lavoro di una redazione, ma sono spontanee testimonianze di utenti del web.
In questo modo YouTube avrebbe creato una nuova forma di cosiddetto “giornalismo visivo” e sarebbe arrivato a tale meta in soli sette anni di vita.

Gli utenti delle notizie attualmente infatti non usano solo i mezzi tradizionali, come i quotidiani o la televisione, ma sempre di più cercano le ultime notizie sul web, dove, inoltre, appaiono molto prima che negli altri mezzi di diffusione mediatica; non sorprende quindi che anche per quanto riguarda i video, si faccia ricorso alla rete e al canale di diffusione video per eccellenza.

La prima peculiarità di tale tipo di notizie video è sicuramente la possibilità di essere visionate “on demand” a seconda degli interessi del pubblico in un momento preciso e senza sottostare alla programmazione oraria; in questo modo, sempre secondo lo studio appena citato, è stato possibile seguire le notizie di eventi come lo tsunami in Giappone o quelle relative ai fatti della Primavera Araba, il tutto con l’affluenza di decine di milioni di persone.

In particolare proprio i video relativi allo tsunami, che sono stati monitorati durante il periodo di 15 mesi di ricerca del Oew Research Center, sono risultati essere i più cliccati nella categoria di ricerca di YouTube dedicata al settore “notizie e politica“, a partire da gennaio del 2011. In generale i video di questa categoria più visitati riguardano spesso disastri ed eventi catastrofici e le fonti sono sia ufficiali che non. Infatti si possono visualizzare tanto video presi direttamente da servizi televisivi e postati dagli utenti, quanto video auto-prodotti, che spesso risultano essere i più visualizzati.

 

 

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