Il migliore Assassin’s Creed? Rimane il primo della serie

E’ appena stato lanciato l’ultimo episodio della serie del videogioco, ovvero Assassin’s Creed III, pubblicizzato da un sorprendente trailer interattivo che invoglia a provare il gioco, tuttavia sembra che ci siano dei buoni motivi per stabilire che il migliore della serie rimanga sempre il primo episodio uscito.

Uno dei primi punti a favore sarebbe da ritrovare nella sincronizzazione e nella agilità delle mosse del personaggio principale del primo episodio della serie, ovvero Altair, che si destreggia tra i vari pericoli della Terra Santa. Inoltre non ci sono ancora elementi che appariranno nel secondo episodio, come la salute, che può essere ripristinata raccogliendo le apposite pozioni, o l’uso dell’armatura.

Un secondo punto per il primo episodio riguarda il Check Point; infatti inizialmente questo era giustificato dalla trama e dalle dinamiche di gioco mentre a partire dal secondo episodio diventa propriamente una necessità tecnica per riprendere il gioco dove lo si era lasciato al termine della partita precedente.
Inoltre è meno inserito nella trama del gioco anche il fatto che con Assassin’s Creed II si debbano raccogliere delle piume e non più delle bandiere come nel primo episodio: infatti le piume sono degli oggetti reali che vengono inseriti nella storia, mentre per quanto riguarda le bandiere, queste erano una proiezione mentale che rappresentavano appunto una proiezione del progetto Animus, che il giocatore può visualizzare in quanto vede attraverso gli occhi di Desmond,il discendente del membro della Setta degli Assassini. Secondo il progetto Animus infatti, dal DNA si potrebbero ricavare anche i ricordi dei propri antenati, e non solo le caratteristiche genetiche, quindi il barista del 2012 (nei panni del quale giochiamo) poteva vedere in quelle bandiere i luoghi virtuali significativi per l’antenato Altair. Insomma un punto a favore per la concezione mistica e particolare della trama del primo episodio della serie, apprezzato dagli estimatori del gioco.