Hi-Tech biodegradabile e a tempo per salvare l’ambiente

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Tuteliamo l’ambiente, con nuovi e piccolissimi componenti hi-tech che si dissolvono quando non servono più, dopo un periodo di tempo programmabile. Questa è la nuova frontiera che i ricercatori stanno studiando, è l’elettronica del futuro per prodotti di largo consumo come i telefoni cellulari programmati per svanire nel nulla quando diventano vecchi. E così si elimineranno i mucchi di scorie inquinanti. Destinate ad essere mandate al macero o spedite nei paesi in via di sviluppo.
I ricercatori hanno descritto su Science il loro lavoro condotto da Suk-Won Hwang dell’università americana dell’Illinois a Urbana-Champaing, insieme a Hu Tao e colleghi della Tufts e della Northwestern University, negli Stati Uniti. Ma cosa stanno studiando, come pensano di sostituire i materiali adoperati fino ad oggi, il magnesio, il silicio e quant’altro? Sono partiti studiando la seta, un antichissimo materiale organico, completamente trasformato in chiave tecnologica, convertita in un nuovo materiale estremamente resistente, duttile e biocompatibile. Il punto di partenza è completamente ribaltato, fino ad ora i materiali dovevano essere resistenti, durevoli. Con l’elettronica transitoria – come è stata chiamata dai ricercatori – “si ribalta la prospettiva”. Con queste parole commenta Fiorenzo Omenetto, professore di ingegneria biomedica alla Tufts School of Engeneering, uno degli ideatori con John Rogers dell’esperimento.

I nuovi componenti saranno ultrasottili, e poi verranno inseriti in fibre di seta dalla nuova architettura tecnologica. Si studiano possibilità di usare questa seta ripensata e ricostruita tecnologicamente e si stanno testando le nuove strutture che danno performance in linea con quelle dell’elettronica classica, ma si riassorbono completamente nell’ambiente, senza inquinare e in un tempo programmabile a seconda delle necessità. A seconda di quanto un determinato componente deve durare, da poche ore a molti anni. Si dissolveranno senza inquinare dopo aver svolto le funzioni per le quali erano stati preparati. Un grande passo avanti per l’elettronica “pulita” del futuro.

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