Google Wallet e la privacy

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Google Wallet sta violando un accordo della Federal Trade Commission e alcuni servizi svelerebbero più informazioni del dovuto a chi sviluppa applicazioni.

Il sistema di pagamento mobile Google Wallet, permette alle persone di memorizzare i dati delle carte di credito, bancomat, coupon e buoni regalo, in un solo posto, utilizzandole poi attraverso la tecnologia NFC. Ora La Federal Trade Commission e il Procuratore Generale dello Stato della California starebbero investigando proprio su tale sistema di pagamento. Inoltre con Google Wallet è possibile anche acquistare app su Google Play, lo store di Android. Sono state chieste informazioni a Google sull’utilizzo “folle” delle informazioni degli utenti, inclusi i nomi e gli indirizzi, che sarebbero state condivise con gli sviluppatori delle app scaricate da Google Play. Quando si acquista su Google Play tramite  Google Wallet gli sviluppatori possono ottenere tutte le informazioni esatte per ogni acquisto effettuato della propria app. Il  comportamento di Google violerebbe un accordo sulla privacy del 2011 con la Federal Trade Commission, nel quale Big G si impegnava a modificare la sua politica di pratiche commerciali ingannevoli scoperta nell’utilizzo di Google Buzz, predecessore di Google Plus. Ma la società ha ribattuto che la condivisione delle informazioni relative ai clienti sia coerente con le politiche di privacy di Google Wallet condivide solo le informazioni necessarie per procedere con la transazione e gestire i diversi account dei clienti.

Secondo John Simpson direttore dell’area privacy di Consumer Watchdog, l’affermazione di Google sulla necessità di condividere i dati sensibili degli utenti è opinabile, Google non potrebbe condividere queste informazioni con gli sviluppatori. Ed è anche pericoloso. Potrebbe essere un metodo che mette in circolo i dati degli utenti creando un pericolo reale di cui Google deve prendere atto. Infatti può esistere l’eventualità che un pirata informatico possa sviluppare un’app solo per ottenere le informazioni sulle persone che la scaricano. Un vero guaio.

 

 

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