Cyberbullismo, 1 adolescente su 4 in Italia è vittima di abusi online

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Essere bravi a scuola, prendere ottimi voti e indossare magari un paio di occhiali particolarmente ‘geek’ può rendere il soggetto in questione vittima di bullismo o di cyberbullismo. 

Il cyberbullismo, in particolare, è una forma di bullismo online: il ragazzo o la ragazza vittima di bullismo informatico riceve molestie attraverso diversi mezzi di comunicazione odierni, quali la posta elettronica, la messaggistica istantanea (Skype, Messenger etc), siti internet, blog, telefono e, ovviamente, anche mediante Facebook. Con l’avvento dei media digitali, le offese, le prevaricazioni e le prepotenze vengono messe in atto soprattutto attraverso internet: si stima, infatti, che oggi il 34% del bullismo è praticato prevalentemente in rete.

Il cyberbullo, pur di umiliare e soggiocare la persona presa di mira, fa di tutto per screditarla e umiliarla, ad esempio diffondendo fotografie indiscrete o immagini che prendono in giro pesantemente la vittima, spesso additata come “sfigata”, “grassa”, “inutile” e così via. Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su internet è bullismo: far circolare contenuto o materiale offensivo, che lede la sensibilità della persona, può costituire un danno psicologico che, spesso, porta il soggetto a gesti estremi. Diversi sono i casi di ragazzini che si sono tolti la vita, perché sottoposti a torture psicologica e fisica sistematiche, dalle quali non riescono a liberarsi. In Inghilterra, più di 1 ragazzo su 4, tra gli 11 e i 19, anni è stato minacciato da un bullo via e-mail o sms. In Italia, secondo alcune ricerche sul fenomeno del bullismo in generale, invece, la percentuale supera il 24%.

Esistono diverse tipologie di cyberbullismo, individuate da Nancy Willard, direttore esecutivo del Centro per l’utilizzo di Internet sicuro e responsabile. Vediamole insieme:

  • Flaming: messaggi online violenti e volgari, per scatenare discussioni su forum;
  • Harassment: molestie perpetrate via messaggi, contenenti frasi offensive;
  • Denigrazione: danneggiare la reputazione altrui con cattiveria, via instant messaging, sms, email;
  • Impersonification: si tratta della classica situazione in cui si compie la sostituzione di persona (anche sui social network) per postare contenuti non condivisibili, osceni, non concernenti la normale esibizione del se della persona vittima di cyberbullismo;
  • Exposure: pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un’altra persona;
  • Trickery: ingannare una persona, ottenendo dapprima la sua fiducia. Dopo ciò il cyberbullo pubblica online materiale contenente informazioni di carattere confidenziale;
  • Esclusione: tagliare fuori una persona da un gruppo online, affinché si senta emarginata;
  • Cyber-persecuzione o cyberstalking: molestie e denigrazioni messe in atto per incutere paura e senso di inferiorità alla vittima.

Ecco un’infografica che spiega tale fenomeno e come agisce il cyberbullismo in rete:

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